Con l’aumento dei prezzi import del rottame in Turchia questa settimana, l’umore del mercato è migliorato. L’incertezza sulle tariffe statunitensi continua ad avere una sua influenza, sebbene le fonti riferiscano che i fondamenti del mercato puntino verso una tendenza al rialzo.
Secondo quanto appreso da SteelOrbis, un produttore con sede a Marmara avrebbe concluso un accordo per rottame HMS I/II 80:20 proveniente dalla Svezia a 365,5 $/t CFR, e per il frantumato e il bonus grade a 385,5 $/t CFR. Il livello è superiore di 5 $/t rispetto al precedente prezzo effettivo dal Baltico L'ultimo accordo ha anche spinto al rialzo le stime dei prezzi per altre regioni fornitrici, con rottami HMS I/II 80:20 provenienti dagli Stati Uniti che ora si attestano a 365,5 $/t e dall’UE a 360 $/t CFR.
Il volume totale di rottame importato dalla Turchia nel 2024 si è attestato 20,04 milioni di tonnellate, di cui 4,5 provenienti dagli Stati Uniti. L’UE è stata il principale fornitore di rottame per la Turchia, con gli Stati Uniti al secondo posto. Come riportato da SteelOrbis, il governo statunitense ha ufficialmente introdotto le tariffe del 25% su tutte le importazioni dai suoi due principali partner commerciali, Messico e Canada, a partire da ieri, 4 marzo. Secondo i dati di SteelOrbis, gli Stati Uniti hanno importato 4,35 milioni di tonnellate di rottame nel 2024, e ne hanno esportato 13,02 milioni. Si pensa che i dazi e le imposte previste aumenteranno il fabbisogno di rottame dei produttori siderurgici locali, che aumenteranno i loro tassi di sfruttamento della capacità. Di conseguenza, il volume disponibile per le esportazioni potrebbe diminuire, e/o i prezzi export del rottame potrebbero aumentare. «Ci aspettiamo un aumento in ogni caso. I prezzi nazionali del rottame sono più convenienti rispetto alle esportazioni», ha commentato un operatore dagli Stati Uniti. «Gli aumenti recenti non si sono riflessi a pieno sulle esportazioni, E intanto i volumi in uscita dagli Stati Uniti sono già diminuiti». Il rottame del Midwest nella Valle dell’Ohio a febbraio è aumentato di 35-46 $/t rispetto a gennaio, mentre i prezzi export dell’HMS I/II 80:20 sono aumentati di 13,5 $/t durante il mese scorso. «Questa positività negli Stati Uniti non è guidata dai fondamentali, ma dal sentiment», ha commentato Tao Bai di EMR ieri, 4 marzo, durante una conferenza online tenutasi in Turchia. «In realtà non abbiamo ancora visto la domanda effettiva di coils a caldo».
Dall’altro lato, questo ottimismo sta facendo sì che gli europei si aspettino prezzi del rottame nazionale più alti a marzo. «Mentre la disponibilità di rottame dagli Stati Uniti è destinata a diminuire e i prezzi export sono in aumento, i venditori europei potrebbero cogliere a loro volta l’opportunità di aumentare le offerte», ha riferito un’altra fonte. Un raccoglitore di rottame con sede in Germania ha riferito oggi che i prezzi nazionali del rottame potrebbero salire fino a 20 €/t a marzo per recuperare il passo con le esportazioni: «A differenza degli Stati Uniti, i nostri prezzi all’esportazione sono più elevati di quelli locali. Prevediamo un aumento di 10 €/t nelle prossime settimane, ma dovrebbe essere di 20 €/t se i produttori con sede nell’UE vogliono competere con le esportazioni».
Secondo Reuters, «la Commissione Europea ha proposto ieri, 4 marzo, di prendere in prestito fino a 150 miliardi di euro (157,76 miliardi di dollari) da destinare ai governi dell’UE nell’ambito di un piano di riarmo guidato dalla guerra russa in Ucraina, poiché teme che l’Europa non possa più essere sicura della protezione degli Stati Uniti. Von der Leyen ha proposto il fondo da 150 miliardi di euro per priorità come la difesa aerea, missili e droni come parte di un pacchetto di proposte che potrebbe mobilitare fino a 800 miliardi di euro per la difesa europea». Secondo Euronews, «il leader [tedesco] della CDU Friedrich Merz ha riferito che sta pianificando lo stanziamento di un fondo di 500 miliardi di euro destinato allo sviluppo delle infrastrutture e della difesa». Secondo un’altra fonte tedesca di SteelOrbis, questi fondi serviranno anche a sostenere l’industria siderurgica nei mesi a venire.
Poiché il mondo diventa sempre più protezionistico, la decisione dell’Unione Europea riguardo alle quote sarà fondamentale per le esportazioni turche. Nell’incontro online tenutosi ieri, Kutay Ülkü di Tata Steel ha commentato: «Tutti parlano delle possibili opportunità derivanti dalle tariffe statunitensi, ma perdere quote di mercato in UE a causa della riduzione dei contingenti è una possibilità». Avendo parlato principalmente delle attuali tariffe statunitensi, gli operatori del mercato hanno convenuto che i discorsi di Trump portano nella direzione di ulteriori imposte e dazi, non ancora chiaramente delineati. In conclusione, per adesso permane l’incertezza a circondare il commercio globale.