Con l’avvio di una nuova settimana per il mercato internazionale del rottame, è stato confermato un nuovo accordo di vendita verso la Turchia, concluso venerdì 9 maggio, che ha determinato un lieve ulteriore aumento dei prezzi del deep sea.
Secondo quanto appreso da SteelOrbis, un’acciaieria con sede nella regione di Marmara ha acquistato rottame HMS I/II 80:20 da San Pietroburgo al prezzo di 340 $/t CFR, mentre il materiale di qualità bonus è stato valutato a 360 $/t CFR. Tale livello è superiore di 2,5 $/t rispetto alle aspettative precedenti per i carichi provenienti dal Baltico, formatesi in seguito alle recenti transazioni dagli Stati Uniti concluse la scorsa settimana. Di conseguenza, oltre all’adeguamento del prezzo di riferimento di SteelOrbis per l’HMS I/II 80:20 dal Baltico, anche quello per la stessa qualità di rottame dagli USA è stato portato a 340 $/t CFR. I prezzi del rottame europeo sono ora attesi in lieve risalita, sostenuti anche da un tasso di cambio euro-dollaro a 1,11, potenzialmente favorevole per i fornitori europei.
Nella giornata di ieri, 12 maggio, è emersa un’altra transazione, conclusa però in data anteriore rispetto all’accordo da San Pietroburgo. Si tratta di un carico dai Paesi Bassi, acquistato da un produttore con sede a Iskenderun a 334 $/t CFR per materiale HMS I/II 80:20. Secondo fonti di mercato, l’accordo potrebbe essere stato chiuso lunedì o martedì precedente.
Il mercato turco del rottame import è atteso restare vivace anche nei prossimi giorni. Tuttavia, le fonti segnalano che il numero di offerte potrebbe superare quello degli acquirenti, limitando così i margini di crescita dei prezzi. «Le acciaierie turche mantengono un atteggiamento composto. Non le abbiamo ancora viste tornare pienamente attive sul mercato da inizio maggio», ha commentato un venditore di rottame.
Nel frattempo, i produttori turchi hanno avviato la settimana con un nuovo aumento dei prezzi del tondo sul mercato locale. Sebbene tali aumenti abbiano incontrato una certa resistenza nelle settimane precedenti, stanno progressivamente trovando maggiore riscontro. A livello globale, i mercati hanno reagito positivamente all’intesa raggiunta tra Stati Uniti e Cina per la riduzione dei dazi reciproci, in seguito a una serie di negoziati tenutisi a Ginevra, Svizzera. In base all’accordo, a partire dal 14 maggio i dazi saranno ridotti dal 145% al 30% per le importazioni statunitensi e dal 125% al 10% per quelle cinesi, per un periodo iniziale di 90 giorni.