Complice il forte deprezzamento della lira turca rispetto alle principali valute, la Turchia nella prima settimana di questo mese ha chiuso pochi acquisti di rottame.
Diverse fonti hanno riferito di due carichi di HMS I/II 80:20 ordinati dai Paesi Bassi e dalla regione baltica ai prezzi di 284 $/t e 289 $/t CFR. Questi scambi non sono stati confermati né dai compratori né dai venditori, tuttavia il mercato li ha presi per conclusi e ha calibrato le proprie aspettative di conseguenza.
Oggi 8 ottobre, un'acciaieria della regione turca di Marmara ha ordinato dagli USA un cargo composto da 20.000 tonnellate di HMS I/II 80:20 al prezzo di 285 $/t CFR e 25.000 tonnellate di frantumato a 290 $/t CFR, con spedizione programmata per ottobre. Prima di questa transazione, il prezzo dell'HMS I/II 80:20 statunitense ammontava a 293 $/t CFR Turchia.
Inoltre, sembra che lo stesso compratore abbia ordinato da San Pietroburgo dell'HMS I/II 80:20 al prezzo di 279,5 $/t CFR e del bonus scrap a 289,5 $/t CFR. Tuttavia, lo scambio deve ancora essere confermato come realmente avvenuto.
Alcune fonti sostengono che al momento ci siano troppi fornitori pronti a vendere in Turchia. Questa situazione ha spinto le acciaierie turche a rilassarsi e ad aspettare un altro po' prima di effettuare acquisti, poiché sospettano che si registrerà un ulteriore calo delle quotazioni. Inoltre, il silenzio osservato negli ultimi tempi nel mercato dei prodotti lunghi ha portato i produttori turchi ad assumere un atteggiamento attendista. Alcuni operatori si aspettano che il prezzo dell'HMS I/II 80:20 scenda al livello di 280-285 $/t CFR Turchia nei prossimi scambi ma che poi possa esserci spazio per un'ulteriore discesa.
Alcuni operatori avevano previsto che i prezzi dei prodotti piani in particolare avrebbero supportato le quotazioni del rottame negli USA, tuttavia il comparto della materia prima da forno elettrico ha assunto un andamento laterale questo mese nella maggior parte del paese. Nel frattempo, i prezzi della raccolta si attestano a circa 208-210 €/t nell'UE, dove la robustezza dell'euro rispetto al dollaro sta ancora causando qualche problema agli operatori.
Per contro, le acciaierie turche non acquistano da tempo e dunque hanno necessità di ordinare materiale per il mese di novembre. Alcuni compratori potrebbero ridurre i volumi e chiedere tempi di consegna più brevi (ad esempio, spedizione a fine ottobre). Tuttavia, la maggior parte delle fonti prevede che le acciaierie turche torneranno prepotentemente all'acquisto la prossima settimana. Detto ciò, permangono numerosi elementi di incertezza, tra cui la temporanea assenza della Cina (che rientrerà dalle festività la prossima settimana) e le tensioni geopolitiche affrontate dalla Turchia, nonché l'outlook economico negativo per il Paese della Mezzaluna.