Dopo aver effettuato solo qualche ordine di rottame la scorsa settimana, le acciaierie turche nella settimana corrente non hanno acquistato rottame se non da regioni limitrofe. Inoltre, anche la domanda riferita al materiale proveniente da paesi vicini si è indebolita in modo significativo rispetto alla scorsa settimana.
I produttori siderurgici turchi non hanno ancora avuto riscontri positivi dalle autorità statunitensi in merito a una revisione del dazio USA sull'acciaio turco dall'attuale 50% al 25%, ovvero l'aliquota cui sono sottoposte le importazioni di acciaio dal resto dei paesi interessati dalla Section 232. Gli stessi produttori, che già si trovano a fare i conti con scarse vendite di prodotti finiti sul mercato domestico, stanno incontrando difficoltà nel vendere grossi volumi all'estero a causa sia delle misure commerciale sia dell'elevata concorrenza. In particolare, la discesa dei prezzi cinesi sta impedendo alle acciaierie turche di chiudere vendite nel Far East e sta inoltre portando i compratori internazionali a rimandare gli acquisti. In queste circostanze, è improbabile che i produttori turchi accettino di acquistare rottame HMS I/II 80:20 a prezzi superiori ai 335 $/t CFR. È più probabile che diano priorità alle vendite di acciai finiti prima di effettuare nuovi ordini di rottame, e che determinino le loro strategie di acquisto in funzione dei risultati ottenuti sia sul mercato interno che sull'export.