La scorsa settimana i prezzi del minerale con un tenore di ferro del 62% sono calati del 3,06%, mentre quelli del minerale d'alta qualità scesi del 4,71%. Oggi ulteriori forti diminuzioni.
Dopo essere calati del 3,06% la scorsa settimana, i prezzi del minerale australiano con un tenore di ferro pari al 62% sono calati di 5,9 dollari la tonnellata oggi 26 novembre, influenzati dalla significativa discesa dei prezzi dei contratti future sul minerale di ferro, aprendo la settimana corrente a quota 63,4-64,5 $/t CFR Qingdao (Cina).
Intanto, in data 12 novembre, le scorte di minerale ferroso presso i 33 principali porti della Cina sono ammontate a 118,5 milioni di tonnellate, facendo registrare un calo del 3,62% rispetto allo scorso 1° novembre, secondo i dati forniti dall'Agenzia Nuova Cina.
Fino ad ora, i prezzi del minerale erano stati supportati dalle aspettative di una buona domanda da parte dei produttori siderurgici cinesi, aspettative che a loro volta erano state dettate dalle previsioni di tagli alla produzione siderurgica inferiori rispetto allo scorso anno, nonché dall'annuncio da parte del governo di Tangshan di una riduzione dell'output pari al 30-35% per il periodo invernale. Ciononostante, il trend discendente dei prezzi dell'acciaio ha iniziato a erodere i margini di profitto dei produttori, che dunque hanno ridotto la loro domanda di minerale di ferro d'alta qualità, causando forti ribassi delle quotazioni della materia prima: i prezzi del minerale ferroso con un contenuto di ferro pari al 65% sono diminuiti in totale del 4,71% la scorsa settimana.
A fronte del restringimento dei margini di profitto, i produttori siderurgici cinesi prediligeranno l'utilizzo di minerale di ferro di bassa qualità, sacrificando produttività in favore della redditività. Di conseguenza, si prevede un incremento della pressione ribassista sui prezzi dell'iron ore.