I prezzi del minerale australiano con un tenore di ferro pari al 62% hanno chiuso la scorsa settimana in rialzo e aperto la settimana corrente con un aumento pari a 0,5 $/t rispetto a venerdì 16 giugno, posizionandosi a quota 55,75-56,85 $/t CFR Cina. Intanto, in data 12 giugno, le scorte di minerale presso i maggiori trentatré porti cinesi sono ammontate a 118,76 milioni di tonnellate, facendo registrare un incremento di 1,76 milioni di tonnellate (o dell'1,5%) rispetto allo scorso 5 giugno.
Il leggero aumento dei prezzi del minerale è attribuito alla lieve ripresa della domanda di acciai semilavorati e prodotti finiti in Cina, nonché dei prezzi dei future sull'acciaio. Ciononostante, ai porti cinesi le scorte di minerale restano elevate, e le acciaierie cinesi sono restie ad acquistare. Secondo fonti di mercato, la ripresa della domanda cinese potrebbe avere breve durata, di conseguenza le quotazioni del minerale ferroso dovrebbero subire nuove pressioni e continuare ad oscillare nel prossimo periodo.
Nel frattempo, Citi ha comunicato di aver corretto in negativo le proprie previsioni riguardanti il prezzo del minerale di ferro: secondo la banca di investimento, i prezzi dovrebbero scendere al di sotto dei 45 $/t affinché il mercato ritrovi un equilibrio. Citi prevede un surplus di minerale pari ad oltre 100 milioni di tonnellate per quest'anno, per via dei progetti di espansione del produttore minerario Vale in Brasile e della miniera di Roy Hill in Australia.
"Con prezzi vicini ai 50 $/t, dovremmo assistere ad un calo dell'output da parte di Russia, Canada e Ucraina. Con il raggiungimento di 45 $/t, anche i produttori minerari australiani e brasiliani dovrebbero sentire la necessità di ridurre la produzione" ha spiegato Citi. Secondo la banca, il prezzo del minerale dovrebbe attestarsi mediamente a 61 $/t nel 2017 e a 50 $/t il prossimo anno (contro le precedenti previsioni, rispettivamente a 70 $/t e a 53 $/t). Le scorte di minerale ai porti cinesi, attualmente vicine al livello massimo degli ultimi tredici anni, dovrebbero raggiungere il picco nella seconda metà di quest'anno.
"Prevediamo un graduale indebolimento delle attività di ristoccaggio delle acciaierie, non solo perché sono cresciute le aspettative di un trend ribassista dei prezzi del minerale, ma anche perché le banche cinesi hanno ridotto le linee di credito" hanno concluso gli analisti di Citi.