India, pellet: prezzi in forte rialzo spinti dai fines, ma i buyer cinesi restano prudenti

venerdì, 25 luglio 2025 17:23:56 (GMT+3)   |   Calcutta

I prezzi del pellet di provenienza indiana hanno registrato un deciso rialzo in risposta al continuo aumento dei prezzi locali dei fines, a fronte di una timida ripresa delle vendite all’estero. Tuttavia, secondo quanto appreso da SteelOrbis da fonti di mercato e operatori del settore, i compratori si mantengono cauti, frenando il numero di accordi conclusi.

Secondo le fonti, i prezzi del pellet di provenienza indiana sono saliti di 6-8 $/t, attestandosi nella fascia 109-114 $/t CFR Cina, mentre il materiale a basso contenuto di silice e allumina (inferiore al 3%) è stato quotato fino a 117 $/t CFR, in crescita rispetto ai 107 $/t CFR della settimana precedente.

A livello domestico, i prezzi dei fines sono aumentati di 200-400 INR/t (pari a circa 2-4 $/t), a causa di un calo dei volumi in arrivo dai siti estrattivi verso i depositi, determinato da difficoltà logistiche legate alla stagione monsonica. Di conseguenza, i produttori di pellet stanno trasferendo tali costi aggiuntivi agli acquirenti attraverso un deciso aumento delle offerte.

Nonostante un maggior numero di acquirenti cinesi si sia attivato sul mercato, la loro propensione ad accettare i nuovi livelli di prezzo resta limitata, e ciò ha ridotto il numero di transazioni concluse.

Una vendita tramite gara per 50.000 tonnellate, organizzata da un produttore dell’Odisha, si è chiusa con un’offerta vincente di 107 $/t CFR, valore considerato nella fascia bassa, interpretato dal mercato come un segnale di resistenza nonostante la tendenza rialzista.

Un altro produttore, sempre dell’Odisha, ha riferito di aver venduto 40.000 tonnellate spot a 109 $/t CFR, secondo quanto riferito dalle fonti.

«L’offerta locale si sta riducendo e i prezzi dei fines continuano a salire durante la stagione monsonica», ha spiegato un rappresentante della Pellet Manufacturers’ Association of India (PMAI). «La domanda interna rimane solida, e ciò consente ai produttori di pellet di spingere i prezzi sia sul mercato domestico che su quello estero».

«In Cina si percepisce un leggero miglioramento del sentiment macroeconomico, testimoniato da un aumento delle richieste. Tuttavia, il numero di contratti conclusi non cresce in maniera proporzionale, il che dimostra che le acciaierie cinesi restano estremamente attente ai costi e riluttanti a fare scorte di materie prime ai livelli attuali», ha aggiunto.


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