Crollano i prezzi del pellet proveniente dall’India, in condizioni di mercato altamente instabili. Il calo drastico rappresenta una reazione alle forti oscillazioni dei prezzi dei futures in Cina e, secondo quanto appreso da SteelOrbis, nonostante una marginale ripresa verso la fine della settimana, sia gli acquirenti che i fornitori sono rimasti cauti, con scambi piuttosto scarsi.
I prezzi del pellet dall’India sono diminuiti di 20-25 $/t all’inizio della settimana, scendendo a 125-130 $/t CFR in Cina. Successivamente hanno recuperato parzialmente fino a 130-135 $/t CFR, rimanendo comunque inferiori ai 145-155 $/t CFR di una settimana fa.
«Il calo dei consumi e dei prezzi dell’acciaio finito sta influendo sui prezzi delle materie prime. L’elevata instabilità non è vantaggiosa né per gli acquirenti né per i fornitori. I venditori locali stanno già risentendo della tassa sulle esportazioni del 45% e delle numerose eccedenze», ha dichiarato un membro della Pellet Manufacturers Association of India (PMAI).
«Da quando è stata imposta la tassa sulle esportazioni il mese scorso, nella maggior parte dei giorni non ci sono stati accordi per l’export o, al massimo, uno solo in una settimana».
Almeno due funzionari tra i produttori di pellet hanno affermato che la produzione è stata progressivamente ridotta in seguito al costante calo dei volumi di esportazione e ciò si riflette sul fatto che le due aste per minerale ferroso di alta qualità, condotte da NMDC Limited e Odisha Mining Corporation (OMC) nel corso della scorsa settimana, non hanno prodotto a una sola offerta.
Secondo quanto dichiarato dalle fonti, l’unica transazione registrata sul mercato è stata quella di un ramo di un’acciaieria integrata con sede in Odisha per 20.000 tonnellate a 125 $/t CFR per la spedizione di agosto.