Il prezzo del minerale di ferro brasiliano di alta qualità con un tenore di ferro del 65% si attesta a 112 $/t, contro i 115 $/t del 31 marzo – a condizioni CFR Cina.
Secondo gli analisti, il prezzo è stato trascinato in basso dalla guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina, il maggior consumatore di questo prodotto, che ha reagito imponendo un dazio del 34% su tutte le importazioni dagli Stati Uniti dopo che questi ultimi hanno imposto un dazio identico su tutte le importazioni dalla Cina.
Si prevede che questa tensione avrà un impatto sui prezzi del minerale di ferro nel breve termine.
Attualmente il prezzo all’esportazione del pellet da altoforno si attesta a 130 $/t contro i precedenti 134 $/t CFR Cina, il che evidenzia un premio stabile attribuito al prodotto rispetto all’equivalente sinter feed fines.
Il minerale brasiliano di alta qualità ha al momento un premio del 7,4% – contro il precedente 7,2% – rispetto al minerale di ferro australiano con tenore di ferro del 62%, il che riflette l’interesse dei produttori integrati per il minerale ferroso di alta qualità a questo livello di prezzo, per via del suo maggiore rendimento negli altiforni nonché per le minori emissioni.
Sul mercato nazionale brasiliano i prezzi di riferimento si attestano a 86 $/t per il minerale di ferro e a 104 $/t per il pellet, contro i precedenti 88 $/t e 106 $/t franco produttore, tasse escluse.
A marzo il Brasile ha esportato 26,237 milioni di tonnellate di minerale di ferro e 2,162 di pellet, contro – rispettivamente – i 24,263 e 1,145 milioni di febbraio.
Le esportazioni di minerale di ferro sono state destinate all’Asia (21,082 milioni di tonnellate, di cui 19,378 alla Cina), al Medio Oriente (2,530 milioni di tonnellate), all’Europa (1,705 milioni di tonnellate), al Sudamerica (408.800 tonnellate), all’Africa (385.000 tonnellate) e al Messico (125.700 tonnellate).
Per quanto riguarda il pellet, le destinazioni sono state Asia (611.500 tonnellate), Stati Uniti (514.400 tonnellate), Europa (331.000 tonnellate), Trinidad e Tobago (252.200 tonnellate), Qatar (165.000 tonnellate), Libia (154.200 tonnellate) e Argentina (134.800 tonnellate).