Unione Europea, coils a caldo: domanda debole e import competitivi continuano a penalizzare i prezzi

giovedì, 12 giugno 2025 16:34:17 (GMT+3)   |   Istanbul

Il mercato europeo dei coils laminati a caldo (HRC) ha continuato a perdere terreno, con i produttori che faticano a mantenere stabili i prezzi a fronte di una domanda persistentemente fiacca. La presenza di materiale d’importazione a prezzi più bassi ha inoltre accentuato la tendenza al ribasso, esercitando ulteriori pressioni sulle strategie di pricing dei produttori locali.

Più nel dettaglio, le offerte della maggior parte degli impianti del Nord Europa per consegne a luglio si attestano attualmente a 600-620 €/t franco produttore, in calo rispetto ai 630-640 €/t franco produttore della scorsa settimana. I livelli negoziabili nella regione sono stimati intorno ai 600 €/t franco produttore, contro i 615-630 €/t franco produttore di sette giorni fa. «Gli acquirenti continuano a richiedere sconti e ci aspettiamo nuove prenotazioni a 590 €/t franco produttore», ha riferito a SteelOrbis un operatore di mercato.

In Italia, la maggior parte delle offerte si è abbassata a 580-610 €/t franco produttore, contro i precedenti 620 €/t franco produttore. Anche i livelli negoziabili hanno subito un’ulteriore flessione, scendendo a 570-580 €/t franco produttore, in diminuzione di 10-20 €/t su base settimanale. Secondo le fonti, il mercato resta caratterizzato da un atteggiamento cauto da parte degli acquirenti, con alcune offerte speculative che si spingono fino a 540-550 €/t franco produttore, sebbene non ancora rappresentative dei livelli effettivi di mercato. Il sentiment generale suggerisce comunque che i prezzi degli HRC non abbiano ancora toccato il fondo, lasciando spazio a ulteriori ribassi.

Nel frattempo, le attività di importazione nel Sud Europa si sono mantenute contenute anche questa settimana, con offerte per gli HRC importati che si collocano tra 490-540 €/t CFR a seconda del fornitore, in calo di 30 €/t CFR su base settimanale. Le offerte da parte di un produttore indonesiano si posizionano sulla fascia bassa, intorno a 490 €/t CFR, in calo rispetto ai precedenti 510 €/t CFR. Alcune fonti hanno inoltre riferito di offerte ancora più basse per il materiale indonesiano, intorno a 480 €/t CFR.

Per quanto riguarda l’India, le offerte si attestano attualmente a 525-530 €/t CFR, in calo di 10 €/t su base settimanale, anche se al momento non sono state riportate nuove transazioni. Per la Thailandia, i trader hanno avanzato offerte nell’ordine di 550 €/t CFR.

Infine, le offerte per materiale proveniente dalla Turchia si mantengono a 525-530 €/t CFR, dazio incluso, in linea con i livelli della scorsa settimana, mentre per l’Algeria le offerte sono state segnalate a 530-540 €/t CFR.


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