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India, coils laminati a caldo: prezzi in calo, ancora nessuno scambio

martedì, 02 aprile 2024 16:21:40 (GMT+3)   |   Calcutta
       

Secondo quanto appreso da SteelOrbis in ambienti commerciali e industriali, nonostante l’abbassamento dei prezzi i coils laminati a caldo (HRC) provenienti dall’India sono rimasti in un limbo a causa della domanda esigua da parte delle principali destinazioni commerciali, tra cui Asia, Medio Oriente ed Europa, e del calo ancora più marcato dei prezzi della concorrenza.

Le fonti hanno riferito un abbassamento dei prezzi degli HRC indiani di una media di 20 $/t da parte delle acciaierie locali, in un range di 545-570 $/t FOB, ma il calo non è stato sufficiente a stimolare il commercio di volumi significativi.

Le offerte aggressive dalla Cina – secondo le fonti – hanno fatto scendere le richieste a una media di 530 $/t FOB per alcune destinazioni come il Vietnam, perciò nell’ultima settimana non sono stati registrati accordi. Nel weekend, intanto, gli acquirenti europei sono rimasti assenti a causa delle vacanze di Pasqua, mentre le offerte per gli HRC indiani verso l’Europa meridionale sono state segnalate a circa 625-630 $/t CFR, ossia circa 570-575 $/t FOB, in calo di circa 20 $/t su base settimanale.

Diverse fonti commerciali hanno sentito parlare di un accordo per 5.000 t in consegna agli Emirati Arabi a 565 $/t FOB. Tuttavia, al momento della pubblicazione la notizia non è stata confermata né dagli acquirenti né dal venditore, un’acciaieria integrata dell’India occidentale. Infatti, la maggior parte delle offerte per gli HRC indiani in Medio Oriente sono state stimate a 600 $/t CFR, contro i 600-610 $/t CFR della scorsa settimana.

«Il mercato export resta off-limits per la maggior parte delle acciaierie. In molti casi le offerte FOB equivalgono al prezzo CFR cercato dagli acquirenti. Non è una via percorribile da nessuna delle acciaierie locali», ha dichiarato a SteelOrbis un ufficiale di un’acciaieria privata dell’India orientale.

«Non abbiamo sentito nessuno concludere allocazioni per l’esportazione nel nuovo trimestre, e non pensiamo che qualcuno lo farà in modo aggressivo. Allocazioni export distinte e separate hanno poco senso alle condizioni attuali».


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