La maggior parte dei produttori giapponesi di coils laminati a caldo (HRC) ha fornito scarsi volumi all'export nel corso di marzo, poiché da una parte ha continuato a riscontrare una buona domanda interna e dall'altra la produzione è stata ridotta. Questa circostanza, insieme ai problemi legati ai trasporti e ai trend rialzisti in Asia, Europa e Medio Oriente, ha permesso alle offerte dal Giappone di crescere fortemente in termini di prezzo.
Le ultime offerte giapponesi per HRC SAE1006 (da 2 mm al massimo) hanno superato i 900 $/t CFR per varie destinazioni. A fine febbraio lo stesso materiale era stato venduto a 800-830 $/t CFR nel Sud-est asiatico, in Turchia e in Europa.
Recentemente le offerte per Indonesia a Thailandia hanno raggiunto i 900-910 $/t CFR. Uno dei principali produttori giapponesi offre materiale in Pakistan a 920 $/t CFR, con spedizione a giugno. Tra i paesi asiatici, nonostante il recente rialzo, il Vietnam è quello in cui il prezzo all'import è più basso: 830-835 $/t CFR per HRC sottili giapponesi e sudcoreani. Tuttavia, nessun esportatore giapponese ha offerto HRC a questo livello di prezzo nell'ultima settimana. Considerati l'aumento delle tariffe di nolo e i problemi nel reperire navi, la maggior parte degli esportatori ha preferito spedire alle proprie filiali, vendere sul mercato interno oppure fornire volumi molto contenuti a clienti regolari o in paesi dove i prezzi sono elevati.
Il prezzo praticabile dai fornitori giapponesi di HRC in Europa ha raggiunto i 940-945 $/t CFR, contro gli 830 $/t CFR di un mese fa. Tuttavia, a marzo sono stati venduti soltanto ridotti volumi a causa del forte aumento delle tariffe di nolo e i problemi legati ai trasporti.
«La domanda in Giappone è forte dopo la ripresa dall'emergenza Covid-19, sia per l'automotive sia per il settore dei materiali da costruzione e movimento terra – ha affermato una fonte –. Tuttavia, le acciaierie hanno una bassissima disponibilità di materiale».