Emirati Arabi, coils a caldo: importazioni in stallo, acquirenti resistono ai rialzi cinesi

giovedì, 10 luglio 2025 08:38:58 (GMT+3)   |   Istanbul

Gli acquirenti emiratini, che la scorsa settimana hanno acquistato volumi significativi, principalmente dalla Cina e dal Giappone, dispongono ora di scorte adeguate e si trovano ad affrontare offerte in rialzo da parte dei fornitori cinesi. A seguito dell’aumento dei futures in Cina negli ultimi giorni, i produttori hanno alzato i propri prezzi rispetto alla settimana precedente. Tuttavia, vista la domanda interna ancora debole per effetto della stagionalità, gli operatori locali non mostrano interesse a concludere nuovi acquisti ai livelli attuali.

«La domanda sul mercato interno è debole e i produttori cinesi stanno tentando di spingere i prezzi verso l’alto, ma gli acquirenti negli Emirati restano fermi nelle trattative e rifiutano i rincari, preferendo rivolgersi a trader non soggetti a IVA», ha dichiarato una fonte a SteelOrbis.

Secondo quanto riferito, la Cina ha venduto due lotti di coils laminati a caldo (HRC) SS400 a produttori di tubi negli Emirati Arabi: uno da circa 10.000-12.000 tonnellate a $470/t CFR e uno da 25.000-30.000 tonnellate a $478/t CFR, entrambi con spedizione ad agosto. Nel frattempo, le offerte per questa settimana sono salite a $480-490/t CFR, contro i $470-480/t CFR della scorsa settimana. Anche le offerte dei trader non soggetti a IVA sono aumentate, portandosi a $470-475/t CFR, rispetto ai precedenti $460-465/t CFR.

Sul fronte giapponese, i fornitori, che hanno venduto 35.000 tonnellate di HRC a due rilaminatori emiratini a $480-485/t CFR per spedizione ad agosto, hanno deciso di mantenere invariati i propri livelli.

Situazione analoga per i produttori di Corea del Sud e Taiwan, con offerte stabili a $510-515/t CFR per spedizioni tra agosto e settembre. Nessuna nuova offerta è stata segnalata dalla Russia, dove l’ultimo livello riportato per la spedizione di agosto era di $450-460/t CFR.

Diversa la strategia dei fornitori indiani, che hanno ridotto i prezzi all’export a $480-500/t FOB, corrispondenti a circa $515-535/t CFR per spedizione ad agosto, livelli comunque considerati elevati dagli acquirenti emiratini, i quali ritengono ancora possibili offerte inferiori a $500/t CFR da altre origini.


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