Gli esportatori brasiliani di bramme continuano a negoziare a 490 $/t FOB, per le qualità commerciali di base, un prezzo di riferimento ormai stabile da due settimane.
Considerato dagli esportatori brasiliani come la “nuova normalità”, questo prezzo include già l'impatto della tariffa del 25% imposta dagli Stati Uniti sulle importazioni di acciaio. Tra il 5 agosto 2024 e il 1° marzo 2025 era in media di 535 $/t.
Secondo i dati preliminari di SECEX, nelle prime due settimane di aprile il Brasile ha esportato circa 500.000 tonnellate di bramme, rispetto alle 661.600 tonnellate del mese di marzo.
Tale volume, con transazioni chiuse in media a 564 $/t, include probabilmente vendite a mercati alternativi, in quanto gli esportatori brasiliani di bramme continuano a cercare nuovi mercati, per compensare una potenziale perdita di vendite agli Stati Uniti, la principale destinazione abituale delle bramme brasiliane.
Il Brasile continua a negoziare con le autorità statunitensi per escludere le bramme dall'elevata tariffa di importazione, sostenendo che il prodotto è complementare alle operazioni di laminazione dei produttori di acciaio negli Stati Uniti.
La parte brasiliana cita spesso l'esempio dell'impianto ArcelorMittal / Nippon Steel Alabama Calvert, che dipende dalle bramme prodotte dagli impianti brasiliani ArcelorMittal di Tubarão e Pecem per sostenere le proprie operazioni di laminazione.