Gli esportatori brasiliani di bramme stanno ancora negoziando accordi a 490 $/t FOB per le qualità commerciali di base, stabili rispetto alla scorsa settimana.
Questo prezzo di riferimento è sceso dai 505 $/t di fine febbraio, ed è la prima settimana di stabilità da allora.
Poiché gli Stati Uniti rappresentano la maggioranza delle esportazioni brasiliane di bramme, la tariffa d’importazione del 25% per i prodotti siderurgici ha un ruolo fondamentale nella determinazione dei prezzi, e influenza anche le vendite ad altri Paesi.
In totale, le esportazioni di bramme brasiliane negli Stati Uniti sono aumentate in volume del 54% da febbraio a marzo.
Un esportatore ha affermato che 490 $/t sembra essere la «nuova normalità», in quanto tale prezzo include già uno sconto legato alla tariffa del 25%. Infatti, il prezzo di riferimento si attestava in media a 535 $/t tra il 5 agosto 2024 e il 1° marzo 2025.
Il vicepresidente brasiliano Geraldo Alckmin avrebbe mantenuto un certo ottimismo in relazione ai negoziati in corso con le autorità statunitensi, nella speranza che almeno i semilavorati in acciaio, come le bramme, possano essere esentati dalla tariffa del 25%.
A marzo il Brasile ha esportato 661.600 t di bramme, contro le 382.800 di febbraio.
Nel mese in esame, Ternium ha spedito 189.900 t di bramme a 576 $/t negli Stati Uniti e 30.000 t a 499 $/t in Argentina, mentre ArcelorMittal Tubarão ne ha spedite 169.000 t a 517 $/t negli Stati Uniti. ArcelorMittal Pecem ha spedito 140.400 t a 626 $/t negli Stati Uniti, 26.100 t a 570 $/t nel Regno Unito e 18.200 t a 571 $/t in Messico, mentre Gerdau ha spedito 88.000 t a 519 $/t negli Stati Uniti. Tutti i prezzi sono da intendersi FOB.