Sul mercato della vergella turco prevale la calma in questa, con i compratori in attesa definire le strategie di acquisto dopo la conclusione del Ramadan. La notizia del giorno è relativa alla emissione da parte del governo di Ankara di bond a 20 mesi per un valore complessivo di 3,614 miliardi di lire turche (corrispondenti a 2,396 miliardi di $). Nei prossimi giorni sarà interessante vedere gli effetti di tale decisione sul tasso di cambio $/lira turca.
In Europa, la banca centrale della Grecia sta preparando un'offerta pubblica per piazzare una parte delle azioni di Finansbank, il che va interpretato come un segnale della pressione a carico dei locali istituti di credito ancora alle prese con la crisi finanziaria. In costante difficoltà anche le banche di Portogallo e Irlanda. Nel complesso, l'impasse economica del vecchio continente getta ombre sulla possibile ripresa del potere di acquisto dei consumatori europei.
A sud del mediterraneo, i compratori di vergella del Medioriente - e di Dubai in particolare - avvertono che nel caso in cui le offerte sull'import divenissero troppo onerose opterebbero senza indugio per il mercato interno. Il monito è indirizzato soprattutto ai fornitori cinesi, i quali hanno rincarato in maniera significativa le offerte di vergella al boro. Da tale situazione potrebbero trarre vantaggio gli esportatori turchi e CIS, nel momento in cui fossero in grado di proporre la vergella a prezzi competitivi.
Ora come ora, la Turchia propone la vergella per rete elettrosaldata a 610-620 $/ton FOB, ma la risposta dei clienti è poco soddisfacente. Tuttavia, per avere un quadro della situazione più chiaro sarà necessario attendere la definitiva messa in archivio del Ramadan.