«Quale sarà il prezzo del tondo la prossima settimana? Difficile dirlo, ma di sicuro avrà il 4 davanti». Questo il commento del manager di un produttore italiano di acciai lunghi che ieri ha bloccato le vendite sia di tondo che di vergella. «Non solo noi – ha precisato –. Anche altri competitor, quasi tutti, hanno fatto lo stesso. Eravamo nella situazione per cui anche aumentando i prezzi di 20 €/t gli ordini arrivavano. Magari ai compratori il prezzo non andava bene il giorno prima, ma il giorno dopo ordinavano». In altre parole, «la leva del prezzo non era sufficiente a fermare i flussi in uscita del materiale». Queste circostanze, unite al movimento al rialzo del rottame, «fanno capire che il prezzo non è sufficientemente alto, perché il rischio è quello di trovarci senza magazzino nel giro di quindici giorni e di chiudere quindi l'anno. Questo non è possibile, abbiamo bisogno di assortimento».
Secondo quanto appreso da SteelOrbis, il prezzo ha raggiunto i 360-380 €/t base partenza negli ultimi scambi, dai 350 €/t di una settimana fa, e dovrebbe continuare a crescere nelle prossime settimane, sulla scia degli aumenti delle quotazioni dell'acciaio a livello internazionale e del pacchetto di stimoli in Europa. Secondo un produttore, potrebbe anche raggiungere i 700 €/t a giugno. «Questa – ha spiegato – è una situazione che è destinata a durare, perché parte da lontano: dalla salvaguardia istituita nel 2018, che ha causato una riduzione dei volumi in ingresso nell'Ue. I magazzini sono scesi, ma nessuno se n'è accorto all'inizio perché il 2019 non è stato un anno eccezionale. Dalla seconda metà del 2020, tuttavia, i prezzi si sono impennati per la mancanza di materiale e questo disequilibrio continua tuttora».
Per quanto riguarda la vergella, il prezzo del materiale da trafila è passato negli ultimi sette giorni da 660-680 €/t ad almeno 690 €/t reso cliente. Anche in questo caso i produttori hanno sospeso le vendite. «Tutte le aziende del gruppo hanno bloccato le vendite, una cosa a cui non avevo mai assistito in vent'anni di lavoro» ha affermato il manager di un produttore nazionale.
Stefano Gennari