Il gruppo minerario Vale ha annunciato di aver prodotto 68 milioni di tonnellate di minerale ferroso nel primo trimestre del 2021, dato in calo del 19,5% rispetto al trimestre precedente ma in crescita del 14,2% in termini tendenziali. L'incremento su base annua va attribuito al graduale riavvio delle operazioni presso gli impianti di Timbopeba, Fábrica e Vargem Grande, alla buona performace in Sierra Norte e alle minori precipitazioni a gennaio; mentre il calo su base trimestrale è dovuto a motivi stagionali.
La produzione di pellet è ammontata a 6,3 milioni di tonnellate, facendo segnare diminuzioni dell'11,7% rispetto al trimestre precedente e del 9,2% su base annua. La flessione è dovuta alla minore disponibilità di pellet, soprattutto dagli impianti di Itabira e Brucutu.
Nello stesso periodo, le vendite di carbone sono calate del 44,5% su base annua, fermandosi a 1,09 milioni di tonnellate.
A seguito del suo piano di stabilizzazione e ripresa, nel primo trimestre del 2021 la società ha raggiunto una capacità produttiva di 327 milioni di tonnellate, grazie all'attivazione delle linee di arricchimento di Timbopeba, che hanno parzialmente compensato le restrizioni presso altri impianti. Vale ha dichiarato che intende uscire dal business del carbone e ha concluso ad aprile il rinnovamento degli impianti di trasformazione a Moatize, il quale dovrebbe produrre risultati sostenibili sotto il profilo delle attività.
Nonostante il trimestre non sia stato dei migliori, Vale prevede di aumentare gradualmente la produzione nel corso dell’anno, grazie alla maggiore disponibilità di pellet proveniente da Timbopeba e Vargem Grande.