L'invasione militare russa dell'Ucraina ha avuto un impatto significativo sui dati di produzione trimestrali dell'acciaio e della ghisa in Ucraina, nonostante alcune acciaierie nelle ultime settimane abbiano riavviato con cautela le attività presso alcuni impianti.
Secondo l'associazione Ukrmetallurgprom, l'Ucraina nel primo trimestre del 2022 ha prodotto 3,64 milioni di tonnellate di acciaio grezzo, ossia il 31,2% in meno su base annua. Allo stesso tempo, l'output di ghisa è sceso del 34,2%, a 3,12 milioni di tonnellate. In tutto il 2021, l'Ucraina ha prodotto 21,37 milioni di tonnellate di acciaio grezzo e 21,17 milioni di tonnellate di ghisa.
Di recente, alcune società ucraine hanno annunciato che stanno lentamente ripristinando le loro operazioni, perlomeno in alcune delle loro strutture e in modalità ridotta. Metinvest ha deciso di riavviare due altiforni su quattro presso Zaporizhstal dopo un mese di "conservazione a caldo" dell'impianto. Inoltre, il produttore riprenderà le operazioni in tre dei sei impianti di sinterizzazione. Nel frattempo, i due grandi asset di Metinvest a Mariupol, dove prosegue l'azione militare, restano per ora inattivi.
ArcelorMittal Kryvyi Rih, un altro grande produttore siderurgico integrato in Ucraina, prevede di raggiungere il 100% di utilizzo della capacità del suo complesso minerario entro la fine di aprile e di riavviare l'altoforno n. 8 il 2 maggio, mentre in precedenza aveva previsto il riavvio dell'altoforno n. 6 entro l'11 aprile.
Infine, il produttore Interpipe ha recentemente annunciato che riprenderà le sue attività di finitura tubi e ruote ferroviarie al fine di mantenere le esportazioni degli stessi prodotti verso i mercati europei.