Nel maggio di quest'anno, l'industria siderurgica ucraina ha registrato un ulteriore calo della produzione di tutti i prodotti chiave su base annua – fatta eccezione per il minerale di ferro – a causa della crisi del settore metallurgico ucraino, aggravata dalla pandemia di coronavirus.
L'aumento del protezionismo nelle tradizionali destinazioni export dell'Ucraina, l'eccesso di offerta sul mercato globale, la debolezza dei prezzi e la riduzione della domanda stanno influenzando negativamente l'industria siderurgica del paese.
I produttori siderurgici locali sono colpiti da tariffe elevate, in particolare per il trasporto merci, dall'aumento degi noli e dalle restrizioni all'importazione di materie prime, in particolare gasolio.
Secondo quanto riferito da Ukrmetallurgprom, nel quinto mese del 2020 le acciaierie ucraine hanno sfornato 1,638 milioni di tonnellate di acciaio grezzo, ossia il 10,3% in meno su base annua, mentre l'output di ghisa è sceso dello 0,2%, a 1,672 milioni di tonnellate. La produzione di acciai finiti allo stesso tempo è diminuita del 16,3%, fermandosi a 1,458 milioni di tonnellate.
L'output di agglomerate di minerale ferroso al contrario è cresciuto del 3,3% a 2,698 milioni di tonnellate.
Prendendo in considerazione i primi cinque mesi dell'anno, l'Ucraina ha prodotto 8,29 milioni di tonnellate di acciaio grezzo, ovvero il 10,5% in meno rispetto allo stesso periodo del 2019. Allo stesso tempo la produzione di ghisa si è ridotta del 6,5%, a 8,16 milioni di tonnellate, mentre le acciaierie del paese hanno prodotto 7,43 milioni di tonnellate di acciai finiti, registrando una flessione del 6,2%. La produzione di agglomerato di minerale ferroso è calata dell'1,4% su base annua a 13,1 milioni di tonnellate.
Alla data del 16 giugno erano in funzione in Ucraina 18 altiforni su un totale di 21. Inoltre, erano operativi 14 convertitori ad ossigeno su 16, 5 forni elettrici su 15 e 15 impianti di colata continua su 16.