L'US Census Bureau e l'US Bureau of Economic Analysis hanno annunciato che la bilancia commerciale statunitense ha mostrato un disavanzo di 64,2 miliardi di dollari a marzo, in calo di 6,4 miliardi di dollari rispetto ai 70,6 miliardi di dollari di febbraio (dato rivisto).
Le esportazioni di marzo sono ammontate a 256,2 miliardi di dollari, 5,3 miliardi in più rispetto a quelle di febbraio. Le importazioni di marzo si sono attestate a 320,4 miliardi di dollari, 1,1 miliardi di dollari in meno rispetto alle importazioni di febbraio.
Il calo si è tradotto in una diminuzione del deficit dei beni di 6,4 miliardi di dollari, a 86,6 miliardi di dollari, e in una diminuzione del surplus dei servizi di meno di 0,1 miliardi di dollari, a 22,4 miliardi di dollari.
Su base annua, il deficit di beni e servizi è diminuito di 77,6 miliardi di dollari, pari al 27,6%, rispetto allo stesso periodo del 2022. Le esportazioni sono aumentate di 61,4 miliardi di dollari, pari all'8,7%. Le importazioni sono diminuite di 16,2 miliardi di dollari, pari all'1,6%.
I dati di marzo mostrano eccedenze, in miliardi di dollari, con: Sud e Centro America (5,7 $), Paesi Bassi (4,0 $), Belgio (2,1 $), Australia (1,7 $), Hong Kong (1,6 $), Regno Unito (1,2 $) e Brasile (1,1 $).
Sono stati registrati deficit, in miliardi di dollari, con Cina (22,9 $), Unione Europea (15,6 $), Messico (11,6 $), Canada (7,7 $), Vietnam (7,5 $), Germania (6,3 $), Giappone (5,9 $), Irlanda (5,7 $), Italia (4,0 $), Corea del Sud (3,6 $), Taiwan (3,6 $), India (3,1 $), Malesia (2,8 $), Svizzera (2,1 $), Francia (0,9 $), Israele (0,5 $), Arabia Saudita (0,4 $) e Singapore (0,2 $).