Secondo i media locali, la controllata russa di IMH Promsort, che ha recentemente acquistato le attività di NLMK nel settore dei lunghi, sarà obbligata dal Servizio federale antimonopolio (FAS) a vendere in borsa almeno il 5% della produzione mensile degli impianti appena acquistati. Secondo le informazioni ufficiali, la decisione dovrà essere attuata entro sei mesi dalla data della transazione; è la prima volta che il FAS prende una decisione simile.
«Si inizia a intuire che ci sarà sempre meno acciaio russo sul mercato delle esportazioni deep sea», ha dichiarato una fonte vicina all’azienda.
Secondo quanto riportato da SteelOrbis l’11 settembre, il produttore siderurgico russo NLMK Group ha venduto a IMH il ramo d’azienda di produzione di lunghi che comprende le consociate con sede nella regione dell’Ural, ossia NLMK Ural e la NLMK Metalware, alcuni asset di NLMK Vtorchermet e NLMK Kaluga. Stando ai dati di SteelOrbis, la capacità totale di produzione di acciaio grezzo degli EAF venduti ammonta a 3,7 milioni di tonnellate all’anno.
Il \\\\produttore aveva previsto di vendere sul mercato locale l’acciaio proveniente dai nuovi asset, e di esportarne una parte. Tuttavia, data la recente introduzione di una tassa sulle esportazioni di gran parte della produzione russa, IMH userà la tattica dei prezzi più alti sul mercato delle esportazioni, che, secondo le fonti di mercato, si tradurrà in un calo delle vendite.
L’acquisto degli impianti dalla NLMK avrà un forte impatto anche sulle esportazioni di ghisa di IMH. Secondo le fonti, negli anni precedenti l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, il volume delle esportazioni di ghisa da Tulachermet (parte di IMH) ammontava a 150.000 t al mese, mentre nel 2023 è di circa 70.000 t. Fonti vicine all’acciaieria hanno affermato che nei prossimi mesi l’allocazione delle esportazioni scenderà a circa 35.000 t al mese.