Il governo indiano sta fronteggiando le esigenze contrastanti dei minatori di minerale di ferro e dei produttori siderurgici nazionali in merito alla recente imposizione di un dazio del 5% sulle esportazioni di minerale ferroso in pellet. Come precedentemente riportato da SteelOrbis, il Consiglio Centrale delle Accise e Dogane, sotto il Ministero delle Finanze, ha emesso una notifica in data 27 gennaio 2014, stabilendo l'imposizione di un dazio del 5% sulle esportazioni di minerale ferroso in pellet, in vigore fin da subito.
In data 4 marzo il Ministero del Commercio indiano, sostenuto dal Ministero delle Miniere, ha chiesto la revoca del dazio sulle esportazioni, sostenendo che l'imposizione potrebbe portare alla chiusura di diversi impianti di pellettizzazione e che gli investimenti per 5,5 miliardi di dollari da parte dell'industria allo scopo di aggiungere valore alla produzione di minerale ferroso diventerebbero impraticabili.
Il Ministero delle Miniere ha inoltre sottolineato il fatto che i Ministeri delle Miniere e del Commercio non sono stati consultati dal Ministero delle Finanze, l'autorità che ha imposto il dazio di esportazione, prima che l'imposizione della tassa fosse annunciata lo scorso gennaio.
Assumendo una posizione opposta, ovvero in sostegno del dazio di esportazione, il Ministero dell'Acciaio indiano ha invece chiesto la continuazione dell'imposizione, sostenendo che in tempi recenti i produttori siderurgici hanno dovuto fare i conti una grave carenza di materie prime provenienti dalle miniere nazionali; il dazio sull'esportazione punterebbe infatti alla conservazione delle risorse per la produzione interna.
I produttori siderurgici indiani, guidati da JSW Steel Limited, sostengono il dazio sulle esportazioni di pellet e non solo: essi hanno chiesto un aumento del dazio in questione dall'attuale 5% al 30%, ricordando che le esportazioni di fine ore sono appunto soggette ad un dazio del 30%. I produttori siderurgici indiani, in una nota indirizzata al governo, hanno dichiarato che le società minerarie preferiscono concentrarsi sulla produzione di minerale ferroso in pellet piuttosto che sulla produzione di fine ore e lump ore, poiché le esportazioni della prima categoria di prodotti è soggetta a minori dazi di esportazione.
Brahmani River Pellets Limited, sussidiaria di Stemcor, ha chiuso il suo impianto di pellettizzazione situato nell'India orientale, nello stato di Orissa. Sempre in Orissa, in seguito all'imposizione del dazio, anche Essar Steel ha chiuso un impianto di pellettizzazione che produceva 6 milioni di tonnellate l'anno. In totale, cinque impianti hanno chiuso le attività da gennaio 2014.
Secondo l'Associazione dei produttori di pellet dell'India (PMAI), il dazio sulle esportazioni è in conflitto con l'obiettivo del governo indiano di promuovere gli investimenti negli impianti di pellettizzazione - conseguito con la riduzione del dazio sulle importazioni delle apparecchiature per la produzione di pellet dal 7,5% al 5%, in modo da incrementare il valore aggiunto nelle attività minerarie.
Attualmente vi sono 36 impianti di pellettizzazione in India, per una produzione complessiva di 63 milioni di tonnellate di minerale ferroso ogni anno, e un utilizzo della capacità produttiva pari a circa il 50%.