Nel budget 2011-2012, l'India ha aumentato i dazi di esportazione sul minerale ferroso fino al 20%. Precedentemente i dazi erano del 15% per il lump ore e del 5% per il fine ore. L'esportazione di questi due prodotti potrebbe risentire pesantemente della decisione.
"L'iron ore è una risorsa naturale che deve essere conservata. Perciò propongo l'aumento del dazio doganale sull'esportazione di tutti i tipo di minerale ferroso, unificandoli al 20%" sono state le parole di Pranab Mukherjee, Ministro delle Finanze indiano. Lo stesso Mukherjee ha però cancellato il dazio sui pellet, con l'obiettivo dichiarato di incoraggiare l'esportazione di un prodotto già a valore aggiunto.
L'export di iron ore indiano era già calato in seguito alla proibizione da parte dello stato del Karnataka dell'esportazione di minerale ferroso da 10 suoi porti, tanto che in dicembre si era registrata una contrazione delle vendite del 24,9% annuo, con 9,7 milioni di tonnellate. Anche altri stati come l'Orissa ed il Chhattisgarh hanno richiesto l'autorizzazione del governo centrale per imporre dazi all'esportazione.
L'export della nazione nel suo complesso è calato addirittura del 30,62% annuo nel periodo luglio-dicembre 2010, a 36,58 milioni di tonnellate. Lo ha riferito l'Economic Times indiano.
Ciononostante il vice presidente di Tata Steel (maggior produttore siderurgico indiano) B. Muthuraman, in un intervista al canale televisivo indiano CNBC-TV18 ha descritto la decisione come un "passo in avanti".