Rispetto a gennaio di quest’anno, a febbraio la produzione industriale destagionalizzata è aumentata dell’1,1% nell’eurozona e dell’1% nell’UE-27.
A gennaio la produzione industriale era cresciuta dello 0,6% nell’eurozona e dello 0,1% nell’UE-27. Rispetto a febbraio 2024, nello stesso mese di quest’anno la produzione industriale è salita dell’1,2% nell’eurozona e dello 0,6% nell’UE-27. I dati sono stati diffusi da Eurostat, l’Ufficio statistico dell’Unione Europea.
Rispetto a gennaio, a febbraio la produzione di beni durevoli è scesa dello 0,3% nell’eurozona e dello 0,4% nell’UE-27, mentre quella di beni strumentali è cresciuta dello 0,8% nell’eurozona e dello 0,9% nell’UE-27. Entrambe le variazioni sono espresse su base mensile. Nel mese in esame, la produzione dei beni non durevoli è cresciuta su base mensile del 2,8% nell’eurozona e del 2,7% nell’UE-27. A febbraio la produzione di beni intermedi è salita dello 0,3% nell’eurozona e dello 0,1% nell’UE-27, mentre quella di energia è scesa dello 0,2% nell’eurozona ed è aumentata dello 0,8% nell’UE-27, sempre su base mensile.
Tra gli stati membri, i maggiori aumenti su base mensile sono stati registrati in Irlanda (10,8%), Belgio (7,4%) e Lussemburgo (6,3%), mentre le maggiori diminuzioni sono state osservate in Croazia (-3,9%), Grecia (-3,6%) e Romania (-2,1%).
Rispetto allo stesso mese del 2024, a gennaio di quest’anno la produzione di beni strumentali è diminuita dell’1,8% nell’eurozona e dell’1,7% nell’UE-27. Nello stesso mese, la produzione di beni durevoli è diminuita del 2,3% nell’eurozona e del 2,2 nell’UE-27, mentre quella dei beni intermedi è scesa del 2,7% nell’eurozona e del 2,2% nell’UE-27. Tutte le variazioni sono espresse su base annua. Nello stesso mese la produzione di beni non durevoli è aumentata del 9,7% nell’eurozona e dell’8,1% nell’UE-27, mentre quella dell’energia è salita dell’1,4% in entrambe le aree. Anche in questo caso le variazioni sono espresse su base annua.
A febbraio i maggiori aumenti su base annua sono stati registrati in Irlanda (38,8%), Lituania (9,1%) e Lussemburgo (6,6%), mentre i maggiori cali sono stati registrati in Ungheria (-8,0%), Bulgaria (-4,7%) e Germania (-3,7%).