L’Associazione europea dell’acciaio (EUROFER) ritiene che le revisioni dell’assetto del mercato dell’energia elettrica dell’UE da parte della Commissione per l’Industria, la Ricerca e l’Energia (ITRE) del Parlamento europeo non affrontino alla radice le cause degli elevati prezzi dell’elettricità, ostacolando così gli sforzi di decarbonizzazione e danneggiando la competitività dell’industria siderurgica europea.
Tali revisioni introducono diversi miglioramenti nella gestione delle nuove crisi, come ad esempio criteri più chiari per definire le situazioni di emergenza. Tuttavia, EUROFER ha affermato che hanno un impatto limitato sull’abbassamento dei prezzi dell’elettricità nel breve termine.
L’associazione invita quindi il Parlamento e il Consiglio europeo a valutare assetti di mercato alternativi, affermando che è ancora necessario trovare soluzioni strutturali per garantire prezzi dell’elettricità competitivi nel breve termine.
EUROFER stima che la transizione verso tecnologie a basse emissioni di carbonio per la produzione di acciaio verde basato sull’idrogeno aumenterà il consumo di elettricità dell’industria siderurgica europea dagli attuali 75 TWh all’anno a 165 TWh entro il 2030, e fino a 400 TWh entro il 2050. Secondo l’associazione, l’investimento di 30 miliardi di euro per la produzione di acciaio a basse emissioni di carbonio sarebbe a rischio, perché i costi operativi sarebbero insostenibili a causa dei prezzi irragionevoli e non competitivi dell’elettricità in Europa.