John Ferriola, CEO del produttore statunitense Nucor, è intervenuto ieri 5 ottobre al World Affairs Council di Charlotte, USA, facendo alcune dichiarazioni riguardanti la Cina e la necessità di un mercato di libero scambio. Ferriola ha spiegato che la globalizzazione della produzione siderurgica è di per sé una buona cosa, ma ha criticato il governo cinese per la concessione di sussidi e per la manipolazione della propria valuta allo scopo di rendere le esportazioni convenienti e le importazioni svantaggiose.
"Il governo cinese sta agendo come farebbe una società madre nei confronti di diverse filiali" ha detto Ferriola. "Sta usando le risorse della nazione per portare avanti una guerra economica per conto delle proprie industrie manifatturiere. E la sta vincendo".
Il CEO di Nucor ha aggiunto che le acciaierie statunitensi si trovano a competere non tanto con le singole aziende cinesi, ma con un'intera nazione. Ha poi sottolineato che lo scorso anno la Cina ha esportato più acciaio di quanto ne sia stato prodotto negli Stati Uniti, in Canada e in Messico, inondando con i propri prodotti i mercati di tutto il mondo.
Un'altra delle sfide che Nucor e altri produttori siderurgici stanno fronteggiando sono l'aumento della competizione globale sul mercato delle materie prime e la mancanza di un'offerta di materie prime affidabile ed economicamente vantaggiosa. Ferriola ha detto che il rottame, che nel 1965 costava 50 $ la tonnellata, ha raggiunto oggi tra i 200 e i 300 $/t.
Secondo Ferriola, esiste anche un problema di carenza di lavoro qualificato. Entro il 2020, ha detto, l'industria manifatturiera mondiale potrebbe registrare un deficit di 85.000 lavoratori qualificati.
Nel suo intervento, Ferriola ha parlato inoltre della continua innovazione dei produttori di acciaio i quali cercano sempre più di soddisfare le esigenze di un'economia in costante evoluzione. Uno degli esempi portati dal CEO di Nucor è lo sviluppo di prodotti in acciaio sempre più leggeri per soddisfare le esigenze di un'industria automobilistica sempre più orientata a produrre veicoli a basso consumo.
Ferriola ha concluso il proprio intervento con una nota di ottimismo, affermando che, nonostante i numerosi ostacoli, l'acciaio resterà "la spina dorsale dell'economia globale" in questo secolo e nel futuro.