L’istituto siderurgico brasiliano (IABr) avrebbe chiesto un incontro con i ministri brasiliani dello sviluppo e dell’industria, Geraldo Alckmin, e delle finanze, Fernando Haddad, per discutere misure di emergenza volte a ridurre il consistente aumento delle importazioni di prodotti siderurgici, cresciute del 78% a luglio su base annua.
Secondo l’istituto, la posizione brasiliana è fragile, poiché la tariffa di importazione del paese per la maggior parte dei prodotti siderurgici è pari a 9,6%, contro il 25% del Messico e degli Stati Uniti.
Secondo il presidente esecutivo dello IABr, Marco Polo Mello Lopes, la domanda proveniente dal mercato interno è attualmente debole e le esportazioni faticano ad aumentare, mentre le importazioni restano in un trend rialzista, beneficiate dal tasso di cambio favorevole, dai bassi prezzi internazionali e dall’eccesso di offerta di prodotti siderurgici, principalmente dalla Cina.
Lopes ha aggiunto che le previsioni sulle importazioni di acciaio per il 2023 sono state aggiornate a 4,61 milioni di tonnellate, mentre a luglio le previsioni erano per 4,20 milioni di tonnellate.
Oggi, il tasso di penetrazione dei prodotti siderurgici importati nel consumo apparente brasiliano varia dal 15,8% per i coils laminati a freddo (CRC) al 32% in media per i prodotti zincati a caldo (HDG), quest’ultimo compreso il 65,3% nel caso dei prodotti rivestiti in alluminio-zinco.
Infine, i distributori e i consumatori si sono lamentati sul fatto che i produttori di acciaio fissano i prezzi dei loro prodotti con un sovrapprezzo del 25% rispetto a prodotti simili importati dopo lo sdoganamento.