Secondo l'istituto siderurgico brasiliano IABr, vista l'impennata delle importazioni di acciaio iniziata nell'aprile di quest'anno e che da allora ha mantenuto una tendenza al rialzo, si prevede che il Brasile finirà per importare più di 5 milioni di tonnellate di prodotti siderurgici nel 2023, superando il precedente record di 4,4 milioni di tonnellate importate nel 2010.
A settembre, il volume delle importazioni di acciaio è aumentato del 138% rispetto a settembre 2022, raggiungendo 549.000 tonnellate, di cui il 56% importato dalla Cina.
Secondo Marco Polo Mello Lopes, la Cina sta gestendo la propria industria siderurgica a ritmi sostenuti, con esportazioni che raggiungono i 100 milioni di tonnellate all'anno, poiché l'economia locale non è in grado di assorbire tale eccesso di produzione.
Lopes ha ricordato che il governo cinese possiede la maggior parte dell'industria siderurgica del paese, che opera con margini negativi, poiché i prezzi all'esportazione non sono in linea con la realtà dei costi di produzione.
Nel mese di settembre, la penetrazione dei prodotti importati nel consumo apparente di acciaio brasiliano ha raggiunto il 23,2%, contro una media del 12,3% tra il 2013 e il 2023.
L’IABr ha presentato le previsioni per la produzione di acciaio grezzo nel 2023, ridotta del 5% rispetto al 2022 a 32,4 milioni di tonnellate, mentre sulla stessa base comparativa le esportazioni dovrebbero diminuire dello 0,3% a 11,9 milioni di tonnellate e il consumo interno apparente dell'1,5% a 23,2 milioni di tonnellate.
L'industria siderurgica brasiliana ha chiesto alle autorità federali di adottare una tassa di importazione del 25% per i prodotti siderurgici per evitare il blocco totale delle acciaierie, la maggior parte delle quali sta già operando a basso ritmo.