Secondo il rapporto trimestrale dell’Australian government’s Department of Industry, Innovation and Science, si stima che i ricavi provenienti dalle esportazioni di minerale di ferro del paese diminuiranno dai 123 miliardi di dollari australiani previsti nel 2022-23 a 110 miliardi nel 2023-24 e poi a 93 miliardi nel 2024-25, a seguito del probabile calo dei prezzi del materiale.
A causa dei prezzi più alti, di un tasso di cambio inferiore alle aspettative e di un lieve aumento dei volumi, i ricavi previsti dalle esportazioni per l’AF 2023-24 sono stati rivisti rispetto alla precedente stima di 103 miliardi di dollari australiani.
I prezzi del minerale di ferro sono diminuiti nel trimestre aprile-giugno, per via del rallentamento della crescita economica globale e della ripresa tiepida della produzione siderurgica cinese. Dopo un forte rimbalzo che ha raggiunto un picco di oltre 120 USD/t a marzo, a giugno di quest’anno il prezzo spot di riferimento per il minerale di ferro è sceso a circa 105-110 USD/t. Il recente calo dei prezzi riflette la minore domanda da parte delle acciaierie cinesi, i cui altiforni sono in fase di manutenzione.
Il rapporto sottolinea che nel 2025 il prezzo di riferimento del minerale di ferro dovrebbe attestarsi in media intorno ai 74 USD/t.