In un comunicato stampa di ieri, 27 novembre, Assofermet ha annunciato gli esiti dell’incontro con i centri di servizio e i commercianti di inox tenutosi a Milano il 23 del mese.
Secondo quanto emerso, i centri di servizio stanno affrontando una forte riduzione dei margini – peggiorata negli ultimi 45 giorni – nonché della domanda, mentre dall’altro lato le acciaierie continuano a richiedere aumenti. In questa situazione, con le scorte che in Italia risultano ancora alte ma in via di normalizzazione, e con gli aumenti dei costi operativi, recuperare sui prezzi è diventato molto complesso.
Inoltre, l’incertezza del mercato attuale impedisce agli utilizzatori di acciaio di pianificare e programmare gli acquisti. Il quadro peggiora con l’inflazione, che rende gli operatori più prudenti sia in termini di consumo di inox che di investimenti.
Gianclaudio Torlizzi, fondatore di T-Commodity ed esperto di materie prime, ha poi osservato che «anche per i centri di servizio e per i commercianti di acciaio è fondamentale comprendere a fondo le tematiche generali che impattano la geopolitica e il contesto internazionale», ed è per questo che gli interventi delle associazioni come Assofermet sono cruciali per far valere gli interessi delle categorie anche in momenti di forte evoluzione come quello attuale.
Un altro punto fondamentale di cui si è parlato durante l’incontro e che sta particolarmente a cuore ad Assofermet, è il tema della sostenibilità. Secondo Torlizzi, le scelte strategiche operate dalle nazioni per la decarbonizzazione porteranno alla nascita di due mercati paralleli: uno di alta gamma, in cui i prodotti saranno unicamente derivati da operazioni sostenibili, e un altro di largo consumo, caratterizzato da prezzi inferiori e da minore attenzione al tema della sostenibilità, poiché – ha concluso Torlizzi – «non ci sono le condizioni per imporre lo standard green in maniera omogenea e distribuita in tutti i contesti».