Domani, 20 ottobre, si terrà l’incontro tra il presidente degli Stati Uniti Joe Biden e i vertici dell’Unione Europea Ursula Von der Leyen e Charles Michel. Tra i temi, si discuterà anche dell’introduzione di nuovi dazi commerciali sulle importazioni dalla Cina e da altri paesi.
Per contrastare l’eccesso di produzione siderurgica di alcuni stati come, appunto, la Cina, USA e UE stanno valutando l’introduzione di un dazio generalizzato del 25% per tutti i paesi cosiddetti esportatori, che svolgono cioè un ruolo di fornitori.
Assofermet si è detta contraria al varo di tali misure, poiché pregiudicherebbero i flussi di importazione di acciaio e di alluminio da parte dell’Europa in generale, e in particolare dell’Italia, il cui sistema manifatturiero dipende in gran parte dalla fornitura dei paesi esportatori.
Questi ultimi, tra l’altro, sono già soggetti a molte altre restrizioni come misure di salvaguardia, dazi antidumping e anti-sovvenzione. Assofermet ritiene che l’imposizione ulteriori regole metterebbe a rischio gli approvvigionamenti e la disponibilità di acciaio e alluminio in Europa, causando importanti conseguenze sull’economia dell’Italia, che, in quanto paese trasformatore, ne sarebbe duramente colpita.
Inoltre, questo accordo tra USA e UE sommato agli aumenti dei costi dell’energia, alla riduzione delle importazioni e ad altri fattori, causerebbe un forte rialzo dei costi dell’acciaio a un livello tale da impedire ai trasformatori finali di essere competitivi sul mercato globale, indebolendo la presenza di industrie manifatturiere sul territorio dell’Unione Europea.