SteelOrbis discute con l'Ing. Marco Berera, titolare e direttore generale di Acciaitubi Spa, dell'attività della sua azienda, delle prospettive future della stessa e, più in generale, del settore in cui essa opera.
Dott. Berera, ci può fornire una panoramica sull'attività caratteristica di Acciaitubi?
Produciamo tubi gas e acqua conduit, tubi strutturali e per ponteggio, Sendzimir, decapati e alto resistenziali, con particolare attenzione ai tubi destinati alla veicolazione di gas e acqua e utilizzati negli impianti antincendio. Le capacità produttive al momento installate sono di 50.000 ton/annue, utilizzate all'80% Il nostro stabilimento a Terno d'Isola, in provincia di Bergamo, occupa un'area di 70.000 mq, di cui 30.000 coperti; vi ha sede la direzione generale, il reparto commerciale, l'ufficio vendite e acquisti, e l'ufficio qualità. Nei nostri uffici di Lecco si svolge prevalentemente l'attività amministrativa. In tutto diamo lavoro a 120 persone, indotto incluso.
Quali sono i mercati di riferimento dell'azienda? E quali i settori industriali che utilizzano i tubi saldati della vostra gamma produttiva?
L'Europa è il nostro mercato di riferimento principale, così come i Paesi limitrofi. I nostri tubi saldati sono apprezzati in campo idrotermosanitario, nell'impiantistica civile e industriale, per utilizzi a pressione e ad alta temperatura.
Quali politiche d'acquisto segue Acciaitubi per il reperimento della materia prima?
Nell'acquisto della materia prima siamo soprattutto attenti alla qualità. Per noi questa è una vera e propria scelta di campo. Privilegiamo l'acquisto dalle acciaierie europee, ed in particolare da quelle italiane.
La sua azienda è nata nel 1961. A quali cambiamenti ha dovuto far fronte negli anni per rimanere competitiva?
Abbiamo concentrato i nostri sforzi su alcuni punti: qualità certificata, servizio just in time, prezzi competitivi e ampiezza di gamma. Grazie ad una struttura flessibile, abbiamo potuto cambiare la nostra gamma di produzione, e la nostra organizzazione nel corso del tempo. Oggi esportiamo il 50% dei nostri prodotti, e puntiamo al 70%.
Dott. Berera, qual è il suo giudizio sull'andamento del mercato di riferimento di Acciaitubi nel 2011? Quali le prospettive per il 2012?
I nostri prodotti si rivolgono principalmente all'edilizia e quindi a livello europeo e soprattutto italiano il 2011 è stato un anno difficile e prevediamo anche il 2012. Possiamo aspettarci un miglioramento a partire dal 2013.
Quali conseguenze ha avuto la crisi del 2008-2009 sulle performance di Acciaitubi? Teme che l'attuale rallentamento dell'economia europea, pur alimentato da dinamiche diverse, possa provocare effetti paragonabili?
In 30 anni di attività, devo dire che il momento più brutto è stato nel 2009; ma allo stesso tempo sono orgoglioso di aver superato quella fase, adattandoci tempestivamente alle mutate condizioni. Oggi siamo più forti e motivati che mai.
Per quanto riguarda l'attuale rallentamento, penso che questa crisi abbia un impatto inferiore a quella del 2009 e 2010, anche se pur sempre rilevante. A differenza di allora oggi siamo preparati.
Avete in programma piani di investimento e/o la ricerca di nuovi sbocchi di mercato?
Già negli ultimi due anni abbiamo fatto investimenti consistenti per ottenere la UNI EN ISO 14001:2004, il top delle certificazioni ambientali, che garantisce ai clienti Acciaitubi che i prodotti che acquistano vengono realizzati nel pieno rispetto delle regole sulla tutela dell'ambiente. Abbiamo lavorato molto anche sul new business, ottenendo appalti importanti, con committenti di grande rilievo in Francia, Russia, Algeria. In futuro continueremo di questo passo: investendo sulla ricerca, sull'innovazione, e sull'ampliamento della struttura commerciale, che per noi è fondamentale, in Italia e all'estero.
Nonostante l'avvento dell'era digitale, ritiene che le fiere siano ancora un'importante occasione di confronto con i concorrenti e di incontro con nuovi partner?
Noi vi partecipiamo, certo scegliendole con discernimento: quest'anno saremo presenti alla Tube in Germania, a Expocomfort a Milano, e alla H20 di Ferrara. Questo perché il fattore umano è ancora determinante, ed i rapporti con colleghi e clienti sono una valenza in più.
Siamo tuttavia presenti anche su internet tutto l'anno sulla fiera online expometals.net, dedicata alla lavorazione e trasformazione dei metalli.
Negli ultimi anni si è assistito a un revival del protezionismo commerciale nel mondo. Come giudica tale fenomeno? Ritiene adeguate le strategie impiegate dall'UE in tal senso?
Personalmente sono un liberista convinto e penso che il merito debba essere riconosciuto. Naturalmente è il mercato che detta legge. È anche vero però che le regole del competere devono essere uguali per tutti. Mi riferisco ad esempio a tutte le normative produttive, di sicurezza, di rispetto dell'ambiente, di tutela del lavoro e dei lavoratori che contraddistinguono la nostra cultura europea. Purtroppo tali norme non vengono rispettate da tutti i paesi, e parlo soprattutto dei paesi emergenti.
È quindi giusto che vengano tutelati questi aspetti a livello comunitario; peraltro è anche un problema di sicurezza considerato l'impiego dei nostri prodotti. A mio giudizio si fa ancora troppo poco al riguardo.