La Commissione europea «ha perso l'ennesima occasione per intervenire in modo semplice e logico» per sostenere la siderurgia del continente. Questa l'opinione dell'Ing. Flavio Bregant, direttore generale di Federacciai, intervistato da SteelOrbis riguardo alle modifiche proposte dalla Commissione per le misure di salvaguardia sull'acciaio.
«Assistere a un innalzamento delle quote di salvaguardia in presenza di un mercato dell'acciaio in cui la domanda è in discesa è una cosa assolutamente illogica» ha affermato Bregant, spiegando che davanti a un abbassamento della richiesta i produttori si sarebbero aspettati una riduzione proporzionale dei contingenti (EUROFER aveva proposto un taglio del 75%). Oltre a ciò, ha continuato il direttore generale, «la Commissione ha optato per una complicazione delle misure sotto il profilo gestionale. Alcune modifiche sono difficilmente comprensibili: ad esempio, la suddivisione dei tubi saldati di grandi dimensioni in due sottocategorie e il fatto che per la vergella sia stato limitato l'accesso alle quote residue mentre per il tondo no. Dobbiamo capire e valutare quali sono state le logiche che hanno guidato queste scelte».
L'Ing. Bregant giudica invece assolutamente sensata la scelta di allineare la quota della categoria 1, nastri e fogli laminati a caldo (HRC), a tutte le altre (dal 1° luglio dovrebbero entrare in vigore quote trimestrali specifiche per quei paesi le cui spedizioni hanno superato il 5% del totale dell'import di HRC nel periodo 2015-2017).
A proposito di laminati a caldo, paesi come la Turchia con le nuove modifiche alla salvaguardia potranno esportare nel periodo luglio 2020-giugno 2021 fino a un massimo di 1.368.314 tonnellate, contro i 3,317 milioni esportati tra luglio 2018 e giugno 2019. Tuttavia, secondo il direttore generale di Federacciai il fatto che il paese in questione veda le proprie quote dimezzate rispetto a quanto esportato in precedenza è soltanto «l'effetto dei picchi incredibili di esportazione» cui si è assistito negli anni passati. La Commissione, ha aggiunto Bregant, «ha sempicemente applicato la stessa logica gestionale utilizzata per tutte le altre categorie di prodotto» e per di più «ha aumentato le quote globali del 3%».
Sempre parlando di HRC, Bregant giudica «un ricatto inaccettabile» la minaccia di misure di rappresaglia da parte della Turchia dinnanzi alla decisione dell'UE di avviare un'indagine antidumping. «La Commissione, che tra l'altro è sempre molto cauta nel lanciare delle indagini – ha detto Bregant –, ha semplicemente avviato una procedura: se accerterà l'esistenza del dumping, questo verrà sanzionato, viceversa non verrà sanzionato. Ci sono altri paesi che usano strumentalmente misure di protezione per chiudere il proprio mercato e nessuno dice nulla».
Stefano Gennari