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AFV Beltrame Group, Fornelli: 2021 soddisfacente, ma ora preoccupa l'esplosione dei costi

giovedì, 21 ottobre 2021 15:57:30 (GMT+3)   |   Brescia

Aumento dei costi energetici, sostenibilità, investimenti e il punto della situazione del mercato. Questi i principali argomenti che SteelOrbis ha affrontato con Enrico Fornelli, direttore commerciale del gruppo vicentino AFV Beltrame Group.

Può dirci in breve come sono andati il 2020 e, fino ad ora, il 2021?

Il 2020 è stato un anno difficile, purtroppo non solo a livello aziendale ma, ovviamente, anche umano. Per il 2021 penso che nessuno si aspettasse la fiammata dei prezzi e dei consumi cui abbiamo assistito. Questa penso sia stata originata dall’aumento inarrestabile dei prodotti piani, che essendo parte preponderante del mercato dell’acciaio ha portato a un effetto salita in tutto il comparto, almeno fino a maggio. In generale, il timore della mancanza d’offerta ha fatto sì che i compratori acquistassero a qualsiasi prezzo, anche più del dovuto. Questa paura forse è stata vissuta meno nel nostro settore, quello dei laminati mercantili. A luglio e fino a settembre abbiamo vissuto un momento di riflessione. Forse ci si è resi conto che il materiale non mancava ed è iniziato il destoccaggio di parte del materiale in eccesso, in parte anche a causa della discesa del prezzo del rottame, discesa che recentemente si è interrotta. Con la violenza con cui erano saliti i prezzi, la maggior parte degli operatori si aspettava un crollo che tuttavia non c’è stato. In conclusione, l’anno per noi resta buono sia in termini di volumi – che sono in pari e forse anche leggermente in aumento rispetto a quelli del 2019 – sia in termini di marginalità. Non possiamo che dirci soddisfatti.

Quali pensa possano essere i fattori cui fare attenzione nel prossimo periodo?

Porrei l'accento su un qualcosa di cui tutti parlano ma forse non ancora con la giusta importanza, ovvero l'esplosione dei costi energetici. Oggi godiamo tutti di margini soddisfacenti, ma la recente impennata del prezzo dell’energia ha portato a dei costi di produzione spaventosi perché noi aziende siderurgiche siamo aziende energivore. Questa circostanza dà molto da pensare, soprattutto per la fine dell'anno e l'inizio del 2022. Il prezzo del rottame ha smesso di scendere e se subisse un'inversione [come già avvenuto in Turchia, ndr], l'esplosione dei costi peserebbe ancora di più. Bisogna che i nostri clienti lo tengano in considerazione, perché sarà uno dei problemi principali nel prossimo futuro. Poi, senza dubbio anche la mancanza di autisti e camion è uno dei temi “caldi” del momento. Per vincere le sfide del futuro sarà importante saper gestire al meglio tutto ciò che è racchiuso sotto il termine logistica: trasporto, gestione del magazzino ecc.

Come altri produttori siderurgici, a fronte dell’aumento dei costi, AFV Gruppo Beltrame Group ha deciso di rallentare la produzione da alcune settimane. Questa decisione è stata dettata anche dal “momento di riflessione” al quale ha accennato?

È inutile continuare a produrre se il mercato è in fase di stanca e c'è un aumento dei costi. Essenzialmente l’obiettivo delle fermate è quello di ridare tranquillità alla clientela e ricreare un equilibrio tra domanda e offerta. Anziché abbassare i prezzi per nulla, preferiamo adattare la produzione a quella che è la domanda pur subendo un importante aumento dei costi. Abbiamo fatto e faremo delle fermate nel corso di ottobre sia presso i laminatoi sia in acciaieria.

Dopo il crollo del 2020, secondo alcuni suoi colleghi e vari esperti, sarebbe iniziato un nuovo "super ciclo" dell’acciaio, ovvero un periodo di forte crescita che non si vedeva da prima della crisi del 2008. È d’accordo?

Non so se siamo entrati o meno in un nuovo super ciclo dell'acciaio. Quello che penso di poter dire serenamente è che i governi hanno intrapreso delle azioni importanti immettendo rilevanti quote di liquidità sui mercati, in Italia e in Europa in generale; pertanto, sono convinto che ciò porterà a un paio di anni buoni per la siderurgia. Quanto buoni dipenderà sicuramente da prodotto a prodotto. Poiché le misure interessano molto l’edilizia e i grandi lavori pubblici, credo che anche noi ne gioveremo.

E volendo considerare un orizzonte temporale molto più breve, cioè da qui alla fine del 2021?

Per il periodo da qui alla fine dell’anno mi aspetto una certa ripartenza del mercato, perché il destoccaggio importante è arrivato alla fine. Per noi si tratterà di “riportare in porto la nave”.

Il gruppo è cresciuto molto all’estero negli ultimi anni, in particolare in Romania, dove possiede lo stabilimento di Donalam e dove ha annunciato che costruirà una fabbrica eco-smart per tondo armato e vergella. Può fornirci qualche anticipazione sui prossimi investimenti?

Preferisco risponderle così. Sicuramente in Europa ci sono grosse opportunità che stiamo vagliando. Il nostro è un mondo che non può stare fermo; quindi, per il prossimo futuro, non escludiamo operazioni nel segmento che conosciamo meglio, ossia quello dei prodotti lunghi. Il nostro è uno dei gruppi italiani più internazionali e ha la peculiarità, che a me fa sempre piacere rimarcare, di essere il gruppo siderurgico più longevo in mano a una famiglia, cosa per noi importante in termini di valori (quest’anno ricorre il 125° anno dalla sua fondazione!). La famiglia Beltrame è alla sua quinta generazione e questo è un motivo di orgoglio per tutti noi. I giovani hanno sicuramente voglia di andare avanti, quindi l’azienda non rimarrà ferma. La famiglia ha tutte le intenzioni di continuare a investire.

Parlando di vendite, com’è la situazione a livello europeo? Ci sono differenze significative da paese a paese?

A livello di mercato la situazione in Europa è piuttosto uniforme. Ci sono alcune aree dove c'è della grande competitività, ma fa parte del gioco. Chiaramente ci sono mercati come il Nord Europa che da sempre sono più stabili e lineari, però in linea di massima è stato un anno buono ovunque.

Come per altri player siderurgici, anche per AFV Beltrame Group, lo sviluppo sostenibile rappresenta un valore fondamentale, tant’è che il gruppo ha presentato quest’anno il suo primo bilancio di sostenibilità. Può dirci qualcosa al riguardo?

Per noi due punti fondamentali sono l'attenzione a tutto ciò che possiamo chiamare ambiente e l'attenzione ai dipendenti a livello di gruppo. Uno degli obiettivi è quello di riuscire a trasmettere un senso di appartenenza all'azienda in modo che i nostri collaboratori siano contenti e fieri di lavorare in Beltrame. Tutto ciò si ottiene con politiche mirate alla crescita delle nostre persone sia in termini di welfare che di valorizzazione professionale. Non è un compito facile, soprattutto quando si hanno aziende all'estero, perché ci si confronta con una eterogeneità di culture. Per quanto riguarda l'attenzione all'ambiente, abbiamo ridotto fortemente i costi energetici, scendendo del 5-6% nell’ultimo anno nei nostri stabilimenti ed in termini di emissioni di CO2 siamo tra i più bassi rispetto alla media europea. Da anni siamo attenti a coltivare il dialogo e la collaborazione con i nostri stakeholder. Noi aziende siderurgiche abbiamo passato troppo tempo senza comunicare e lasciando che il mondo giudicasse il nostro settore senza conoscerlo, senza spiegare chi siamo, cosa facciamo, quanto investiamo nel rendere più sostenibili i nostri cicli produttivi e quanto siamo una vera e propria economia circolare. Amo sempre dire: partiamo dal rottame, quello che il mondo butta. 

Stefano Gennari


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