A maggio, secondo quanto rilevato dall'Istat, l'indice dei prezzi all'importazione dei prodotti industriali diminuisce dello 0,4% rispetto al mese precedente e del 3,5% nei confronti di maggio 2014.
Al netto del comparto energetico l'indice diminuisce dello 0,1% rispetto al mese precedente ed aumenta dell'1,1% in termini tendenziali.
I prezzi dei beni importati presentano, rispetto al mese precedente, variazioni positive dello 0,1% per l'area euro e negative dello 0,8% per l'area non euro. In termini tendenziali si registra una variazione positiva dello 0,3% per l'area euro ed una diminuzione del 6,3% per quella non euro.
Riguardo ai contributi settoriali alla dinamica tendenziale dell'indice generale, per l'area euro quello più rilevante deriva dai beni strumentali (+0,8 punti percentuali). Per l'area non euro il contributo più ampio proviene dall'energia (-7,5 punti percentuali).
I prezzi all'importazione segnano, nell'ambito delle attività manifatturiere, il tasso di crescita tendenziale più elevato, per quel che riguarda l'area euro, nei settori della fabbricazione dei mezzi di trasporto (+3,7%) e della metallurgia e fabbricazione di prodotti in metallo (+2,0%) mentre per l'area non euro nei settori delle altre industrie manifatturiere, riparazione e installazione di macchine ed apparecchiature (+5,3%) e dell'industria del legno, della carta e stampa (+4,7%). Il calo tendenziale più marcato risulta, sia per l'area euro che per quella non euro, nella fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (rispettivamente -6,4% e -14,6%).