I produttori siderurgici rispondono al consorzio CIHRF ("Consortium for Imports of Hot-Rolled Flats"), che ieri ha fatto sapere attraverso un comunicato di stare agendo in sede UE e non solo per scongiurare gli effetti negativi dell'adozione di misure restrittive sulle importazioni di acciai piani a caldo da Brasile, Iran, Russia, Serbia e Ucraina.
Antonio Gozzi, presidente di Federacciai, ha dichiarato alla stampa che "i provvedimenti antidumping vengono presi sulla base di effettive violazioni delle regole del mercato internazionale e, soprattutto, dopo lunghe e accurate verifiche. Non si può quindi - ha concluso - essere accusati di protezionismo se si chiede all'Europa di far rispettare le regole".
Intanto, ieri il presidente della Commissione Jean Claude Juncker, nel suo discorso sullo stato dell'Unione, ha posto l'accento sull'importanza della difesa dell'industria siderurgica europea: "Abbiamo già 37 misure antidumping, ma dobbiamo fare di più. Non dobbiamo essere ingenui sostenitori del libero commercio, dobbiamo rispondere al dumping con forza, come fanno gli Stati Uniti". Il discorso ha trovato il plauso di Axel Eggert, direttore generale di EUROFER: "Il libero scambio è basato su regole - ha commentato - ed è compito dei player in gioco quello di attenersi ad esse in ambito internazionale".