British Steel, che a fine marzo aveva fatto ingresso in Italia inaugurando a Lecco un centro logistico per rotaie di grandi lunghezze, era stata nello stesso periodo oggetto di indiscrezioni che la davano intenzionata a studiare il dossier Piombino. Secondo fonti qualificate citate dal quotidiano Il Tirreno, l'attenzione della holding - creata lo scorso anno dal fondo Greybull Capital, che ha rilevato il business degli acciai lunghi di Tata Steel - si sarebbe trasformata in una formale manifestazione di interesse inviata a Cevital, il gruppo algerino che controlla Aferpi, la società che ha rilevato gli impianti siderurgici della ex Lucchini a Piombino. Di tale manifestazione d'interesse, di cui per ora non si conoscono i dettagli, sarebbe stato informato anche il Governo.
Il Tirreno ha riportato inoltre che nella giornata di ieri è stato concluso il "lavoro incrociato tra il commissario straordinario Piero Nardi e il gruppo dirigente locale di Aferpi per un documento condiviso sulla prosecuzione della sorveglianza governativa per altri due anni e sugli impegni della proprietà". Il documento è stato trasmesso all'amministratore delegato di Aferpi Said Benikene.
Si ricorda che ad aprile il Ministero dello Sviluppo Economico inviò a Cevital una lettera formale in cui contestava al gruppo algerino i ritardi e i mancati investimenti, arrivando a ipotizzare una situazione di inadempimento contrattuale nei confronti del Governo e della procedura di commissariamento.
Nel frattempo, si parla da diversi giorni della disponibilità da parte del Governo di modificare la legge Marzano in modo che qualora l'acquirente si dimostri inadempiente dal punto di vista degli investimenti, sia possibile riprendere la proprietà da parte dell'amministrazione straordinaria anche durante il processo di cessione. Una modifica che segue la recente aggiudicazione dell'Ilva alla cordata ArcelorMittal-Marcegaglia, ma che consentirebbe di avere maggiori garanzie anche per la vertenza dell'ex Lucchini.