Aferpi, Rebrab e Benikene "sorpresi" della decisione di Calenda di avviare l'azione legale contro Cevital

mercoledì, 22 novembre 2017 18:08:10 (GMT+3)   |   Brescia
       

"Abbiamo dato mandato di partire con l'azione legale. Siamo sempre alla solita storia, sono stanco di essere preso in giro". Queste le parole usate dal ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda, a proposito della vertenza Aferpi, nel riferire la decisione presa al termine dell'incontro avvenuto lunedì 20 novembre con i vertici del gruppo algerino Cevital direttamente ai lavoratori presenti fuori dal MiSE. In una nota, il Ministero ha poi comunicato che Calenda "avendo verificato nel corso dell'incontro odierno che nessun progresso è stato fattivamente compiuto su tutti i fronti individuati dall'addendum - ripresa dell'attività dei laminatoi, individuazione di un partner industriale e presentazione di un valido piano industriale - ha invitato l'Amministrazione straordinaria a dare avvio alle procedure legali per la risoluzione del contratto con Aferpi-Cevital".

All'uscita del MiSE il Presidente Issad Rebrab e l'AD Said Benikene non hanno rilasciato dichiarazioni. Prima di entrare in un hotel di fronte al MiSE, fischi e cori nei confronti del patron di Cevital sono arrivati da parte della delegazione sindacale che si era radunata davanti al ministero. In precedenza le rsu di Fim, Fiom e Uilm avevano fatto pervenire al ministro una lettera in cui chiedevano a Calenda di chiudere definitivamente l'era Cevital: "Bisogna mettere fine a questa grottesca vicenda dettata da un imprenditore dello zucchero – si legge nel documento – che da grande voleva fare il siderurgico e che si è rivelato uno speculatore finanziario".

Oggi, Benikene ha spiegato all'ANSA che lui e Rebrab sono rimasti "sorpresi della decisione del ministro Calenda di dare avvio dell'azione legale ai danni di Cevital. Pensiamo - ha spiegato - che questo tipo di strada avrà solo una vittima, i 2000 dipendenti, appesi per anni alle decisioni della giustizia. Ci auguriamo che non si prosegua sulla strada del contenzioso legale, che altrimenti ci vedrà costretti a difenderci, avendo dalla nostra il rispetto di tutti gli adempimenti formali. Crediamo nel nostro progetto di rilancio delle acciaierie di Piombino - ha continuato l'AD - e stiamo continuando a lavorare per presentare il nostro piano industriale entro la fine di dicembre, come previsto dall'addendum. Crediamo nel nostro progetto di rilancio attraverso la riapertura dell'altoforno e la costruzione di una nuova fornace elettrica per tornare a coprire dall'inizio il processo del value chain. Per farlo abbiamo individuato dei partner solidi ed affidabili, Sinosteel e Magnum Steel, e riteniamo che la congiuntura favorevole del mercato dellìacciaio ci permetterebbe la massima valorizzazione delle nostre scelte".


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