La decisione sull'Ilva non arriverà prima delle elezioni politiche italiane del 4 marzo. Lo ha confermato questa mattina in conferenza stampa il commissario europeo per la concorrenza Margrethe Vestager: "L'indagine sugli aiuti di Stato è chiusa e risolta, quella sulla fusione è una procedura complicata che ha a che fare con il mercato dell'acciaio in UE, molto importante per l'Europa se si pensa a tutte le industrie che usano l'acciaio", ha detto Vestager. "Prendiamo questo tipo di indagine molto seriamente, la scadenza legale è dopo le elezioni italiane e non prendiamo una decisione prima"
Già ieri il ministro allo Sviluppo Economico Carlo Calenda aveva incontrato il commissario europeo a Bruxelles e, successivamente, definito tale incontro "interlocutorio": "Abbiamo fatto solo uno stato dell'arte" ha spiegato il ministro.
La scadenza per un pronunciamento dell'Antitrust europeo è fissata per il prossimo 4 aprile. Intanto, il 6 marzo il Tar di Lecce sarà chiamato a pronunciarsi sui ricorsi presentati da Regione Puglia e Comune di Taranto in merito al Dpcm approvato dal governo il 30 settembre scorso, sul piano ambientale presentato da ArcelorMittal.
Il via libera dell'Antitrust è determinante per chiudere l'operazione di cessione degli asset di Ilva ad AM InvestCo Italy. Le prime condizioni imposte da Bruxelles sono state l'uscita di Marcegaglia dalla compagine di AM InvestCo e la cessione, da parte di ArcelorMittal, dell'impianto ex Magona di Piombino. A queste richieste si dovrebbe far fronte con la cessione dell'asset piombinese ad Arvedi e con l'ingresso di Banca Intesa e Cassa Depositi e Prestiti nella cordata AM InvestCo al posto di Marcegaglia.