Ilva: l'Antitrust dà il via libera "condizionato" alla cessione

lunedì, 07 maggio 2018 15:23:41 (GMT+3)   |   Brescia
       

È giunto finalmente dall'Antitrust UE il via libera ufficiale al passaggio di Ilva al gruppo AM InvestCo Italy guidato dal colosso mondiale ArcelorMittal. Come concordato, il via libera prevede alcune condizioni, come l'uscita del gruppo Marcegaglia dal
consorzio di acquisto e numerose cessioni, quelle degli impianti ArcelorMittal di Piombino, Liegi (Belgio), Dudelange (Lussemburgo), Skopje (Macedonia), Ostrava (Repubblica Ceca) e Galati (Romania). 

Il commissario UE alla concorrenza Margrethe Vestager ha assicurato che gli impianti dismessi andranno «a uno o più acquirenti che li gestiranno su base duratura in regime di concorrenza»: ArcelorMittal si è infatti impegnata a organizzare una procedura di vendita "aperta", non discriminatoria e trasparente, cui potranno partecipare tutti gli operatori interessati, e questa comunicherà quindi alla Commissione gli acquirenti scelti. Bruxelles valuterà quindi se questi dispongono della capacità (competenze, risorse finanziarie) e degli incentivi necessari per continuare a gestire e a sviluppare le attività di produzione in modo duraturo come concorrenti attivi. In altri termini, Bruxelles non accetterebbe la vendita di impianti ad acquirenti aventi l'intenzione di chiudere gli stessi impianti in futuro.
Inoltre ArcelorMittal, con l'uscita del gruppo Marcecaglia, si è impegnata a non acquistare quote del gruppo nel quadro dell'operazione: questo consente di evitare che la concorrenza possa risultare ulteriormente indebolita a causa del rafforzamento dei legami strutturali tra le imprese.

Per Bruxelles la vendita ad ArcelorMittal di Ilva deve contribuire al risanamento ambientale dell'area di Taranto. Per questo «è opportuno che tali essenziali interventi di bonifica proseguano senza ritardi per proteggere la salute degli abitanti di Taranto».

Inoltre, «la decisione odierna - ha aggiunto Margrethe Vestager - garantisce che l'acquisizione di Ilva da parte di ArcelorMittal, che andrà a creare il produttore d'acciaio di gran lunga più grande d'Europa, non si traduca in un aumento dei prezzi dell'acciaio a danno delle industrie europee, dei milioni di persone che vi lavorano e dei consumatori».

Soddisfazione è stata espressa dal ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda che ha twittato: «Ora manca solo l'accordo sindacale e poi finalmente, dopo anni di crisi e problemi, Ilva potrà diventare un'acciaieria competitiva e all'avanguardia nella protezione dell'ambiente e delle persone. Non perdiamo questa occasione per Taranto e per l'Italia».
A tal proposito, in un'intervista pubblicata in data odierna dal quotidiano Il Secolo XIX, il presidente di Federacciai Antonio Gozzi ha dichiarato che «la vendita di un'azienda non può prescindere da un accordo con i lavoratori», perché «non esiste una compravendita di azienda senza un accordo sindacale».


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