Uscita del gruppo Marcegaglia da AM InvestCo Italy - la cordata formata con ArcelorMittal per rilevare l'Ilva - e cessione dell'impianto di Piombino da parte della stessa ArcelorMittal. Queste le richieste che, secondo quanto riportato dai media, l'Antitrust europeo avrebbe avanzato per superare le preoccupazioni che l'operazione Ilva ha sollevato sul fronte della concorrenza. Si ricorda che lo scorso 21 settembre AM InvestCo Italy presentò la proposta di acquisizione alla Commissione Europea, la quale in data 8 novembre decise di aprire un'indagine approfondita sull'operazione, indagine con scadenza massima 23 marzo 2018.
Bruxelles, come già evidenziato lo scorso 8 novembre, teme una riduzione della concorrenza e un aumento dei prezzi per i prodotti piani in acciaio al carbonio laminati a caldo, a freddo e zincati. La preoccupazione è che la restrizione della concorrenza possa portare, soprattutto per le PMI dell'Europa meridionale, a un aumento dei prezzi. Bruxelles intende valutare anche se ci possano essere effetti su offerta e prezzi di altri prodotti come l'acciaio a rivestimento metallico utilizzato per gli imballaggi.
Oltre al capitolo industriale, il confronto tra Ilva e Commissione resta aperto anche sul fronte ambientale. Mentre potrebbe essere preso chiusa la procedura che riguarda i fondi messi a disposizione dalla Stato per il risanamento dell'area, nuove perplessità sarebbero sorte a Bruxelles riguardo al piano di bonifica presentato dalla cordata guidata da ArcelorMittal. Piano che verrebbe applicato su un arco di cinque anni, un periodo troppo esteso per porre fine a una situazione ritenuta assai critica.