In Turchia i problemi relativi ai trasporti continuano a rendere complicato il reperimento di carichi di rottame provenienti dai paesi vicini. Nel prossimo periodo, la carenza di navi nel segmento "short sea" potrebbe spingere le acciaierie turche a focalizzarsi sugli ordini di materiale in partenza da Europa e Nord America. Nelle attuali circostanze infatti è quasi impossibile che i produttori siderurgici riescano a soddisfare le loro necessità soltando attraverso gli ordini "a corto raggio". «Questa cosa è già successa nel corso di ottobre: alcune acciaierie hanno acquistato un numero più elevato del solito di carichi "deep sea"», ha sottolineato un produttore. «D'altro canto, ora i prezzi richiesti dagli acquirenti sono più bassi», ha affermato un'altra fonte. Infine, un fornitore e un produttore hanno riferito che perfino alcuni ordini effettuati in precedenza non sono stati spediti a causa della volatilità dei tassi di nolo.
Questa settimana i prezzi dell'HMS I/II 80:20 proveniente da Romania e Paesi balcanici sono rimasti pari a 480-485 $/t CFR. Intanto, un'acciaieria di Iskenderun ha ordinato dell'HMS I/II 75:25 proveniente da Israele al prezzo di 460 $/t CIF, in rialzo di 5 $/t rispetto a sette giorni fa ma inferiore rispetto al prezzo previsto dai fornitori per questa settimana. Un venditore ha affermato che le acciaierie non hanno intenzione di pagare prezzi più alti in questo momento, tuttavia non si stanno registrando nemmeno ribassi per via della scarsa disponibilità di navi.