Con l’aumento del numero di fornitori sul mercato, si sta diffondendo la tendenza al ribasso dei prezzi nel mercato turco del rottame d’importazione.
Un accordo per materiale proveniente dall’Estonia è stato concluso da un’acciaieria turca con sede a Marmara: rottame HMS I/II 80:20 a 363 $/t CFR. Questo prezzo indica un altro forte calo rispetto ai livelli di 370-375 $/t CFR stimati dopo l’ordine di rottame dagli Usa annunciato ieri, 7 settembre.
Poiché il sentiment nel mercato turco del rottame rimane negativo, il numero di venditori disposti ad accettare prezzi più bassi sta aumentando, anche se non si può dire che acciaierie e venditori siano sulla stessa lunghezza d’onda. Un produttore di acciaio turco ha dichiarato: «Nelle trattative, i prezzi nella mente delle due parti sono molto diversi». Le acciaierie turche puntano a 350 $/t e oltre, mentre i venditori per ora non sono disposti ad accettare tali livelli. Sebbene i venditori di rottame stiano mostrando resistenza ai livelli di prezzo desiderati dalle acciaierie per il rottame, resta da vedere quanto a lungo riusciranno a mantenere la loro posizione.
D’altra parte, 363 $/t CFR provenienti dalla regione baltica segnalano un intervallo di 350-355 $/t CFR per il rottame HMS I/II 80:20 dall’Ue. Un funzionario di un altro produttore turco ha dichiarato di ritenere che la billetta sia ancora una volta una logica alternativa al rottame. Il prezzo di riferimento di SteelOrbis per le billette russe è sceso a 520-530 $/t FOB Mar Nero.
SteelOrbis osserva inoltre che i prezzi di raccolta del rottame nell’UE sono stati spinti al ribasso dai cantieri di esportazione, di almeno 10-15 €/t a 310 €/t DAP Amsterdam e inferiori. Si prevede che i prezzi di raccolta rimarranno sotto pressione nei prossimi giorni. Fonti statunitensi vicine a SteelOrbis affermano che le precedenti aspettative di stabilità dei prezzi sono ormai “svanite nel nulla”. Le acciaierie statunitensi cercheranno di far scendere i prezzi a settembre. Le prime indicazioni sono diverse, ma tutte riflettono una pressione al ribasso da parte delle acciaierie statunitensi. «Attualmente, il tasso di utilizzo della capacità produttiva della Turchia si aggira intorno al 50,8%» ha commentato un funzionario di un’acciaieria turca, ma si pensa che la percentuale possa scendere ulteriormente.