In Turchia il continuo calo dei prezzi del rottame proveniente da regioni lontane continua ad influenzare le attività di transazione con i fornitori dai paesi vicini. Le offerte di questi ultimi sono scese di 15$/t da inizio settimana, attestandosi a 240-245 $/t CFR. Secondo fonti di mercato, sono state acquistate almeno 40.000 tonnellate a questo prezzo, nonostante siano state riportate offerte anche inferiori.
Alcune acciaierie turche avrebbero acquistato piccoli volumi di HMS I/II 80:20 ad un prezzo di 241-243 $/t CFR da Romania, Bulgaria e dalla regione adriatica negli ultimi giorni, mentre in precedenza le offerte si posizionavano al livello di 255-260 $/t CFR. Altri due volumi di HMS I/II 80:20 sono stati ordinati dall’Italia a 242 $/t CFR, mentre un altro produttore ha comprato rottame della stessa tipologia da un venditore israeliano a 220 $/t CFR.
I produttori turchi non sono attualmente disposti ad acquistare rottame dalle regioni vicine ad un prezzo superiore ai 235 $/t CFR dopo che è stato riportato un ordine dalla regione baltica concluso a 247 $/t CFR.
La recente quota sull’export di rottame imposta dalla Russia ha fermato le offerte di rottame da Rostov. Alcuni fornitori avrebbero fermato le spedizioni a causa delle incertezze procedurali legate alla nuova regolamentazione. «Non si sa come procedere con le licenze – afferma una fonte – e i venditori non sanno come comportarsi con i contratti precedentemente chiusi». Tuttavia, l'interruzione temporanea delle spedizioni dalla Russia non fornisce ancora un supporto sufficiente ai fornitori dei paesi più vicini alla Turchia e non ha ancora comportato riduzioni dei prezzi.