Rottame, in Turchia superata la soglia psicologica dei 500 $/t

giovedì, 21 ottobre 2021 10:41:19 (GMT+3)   |   Istanbul
       

In Turchia prosegue l'aumento dei prezzi del rottame iniziato lo scorso settembre. Nella giornata di ieri 20 ottobre è stata superata la soglia psicologica dei 500 $/t CFR. 

Secondo quanto appreso da SteelOrbis, un produttore siderurgico della regione turca di Iskenderun ha ordinato dalla Polonia 32.000 tonnellate di HMS I/II 80:20 a 502 $/t CFR e 3.000 tonnellate di bonus scrap a 522 $/t CFR, con spedizione a dicembre. Prima di questa transazione, i prezzi del rottame in partenza dalla regione baltica si attestavano a 490-495 $/t CFR. 

Nonostante ciò, alcuni operatori sostengono che il mercato turco del rottame non sarebbe realmente pronto per questi livelli di prezzo. Almeno due fonti hanno affermato che alcuni fornitori di rottame della regione baltica stanno acquistando materiale nell'Ue, il che si traduce in un maggior contenuto di rame nella composizione, cosa «inaccettabile» soprattutto per i produttori di acciai piani. Di conseguenza, i carichi con un contenuto di rame adeguato stanno raggiungendo prezzi superiori. 
Attualmente si registra un buon numero di offerte per la Turchia da parte dei fornitori del segmento "deep sea", tuttavia anche il numero di compratori è piuttosto alto. Secondo un operatore, il suddetto scambio con la Polonia potrebbe rappresentare un eccezione almeno per un po'. «Prima che la settimana finisca è probabile che si riescano ancora a trovare carichi a prezzi attorno ai 495-496 $/t CFR» ha spiegato. 

Altre fonti hanno affermato che i fornitori statunitensi chiedevano un prezzo di 505-510 $/t CFR Turchia ancor prima della notizia dell'acquisto dalla Polonia. Tuttavia, non ci sono stati scambi USA-Turchia dallo scorso 14 ottobre.

In Europa i prezzi di raccolta ammontano a 360-370 €/t secondo una fonte. «Siccome il limite inferiore attira poco i raccoglitori, questo range segnala un breakeven di 485 €/t CFR Turchia se consideriamo un trasporto a 45 $/t», ha detto la stessa fonte. Un importante fornitore europeo ha affermato di ricevere richieste perfino da clienti che non sentiva da anni. «Il mercato del Sud-est asiatico sta affrontando la carenza d'offerta a causa degli elevati prezzi del rottame giapponese – ha sottolineato un altro fornitore –. Inoltre, le questioni legate alle emissioni di carbonio stanno determinando un incremento dell'utilizzo di rottame. Per esempio, l'utilizzo da parte di POSCO si attesta a poco più del 20%, mentre in passato era al 12-13% e perfino nei periodi di discesa dei prezzi del minerale questa percentuale non cambiava».

Secondo numerosi operatori lo scambio tra Polonia e Turchia sta causando confusione tra le acciaierie turche. «Nonostante la carenza di vendite all'estero, i produttori turchi non stanno annunciando tagli produttivi e godono di un buon carico di ordini per novembre e dicembre – ha affermato una fonte –. Poiché ci si aspetta che, come al solito, i prezzi del rottame crescano durante la stagione invernale, quello di adesso potrebbe essere l'inizio di una seconda ondata, ma bisogna calcolarne i rischi». 
La Turchia ad oggi ha bisogno di circa 4-5 carichi di rottame per novembre e di almeno altri 30 carichi per dicembre. Poiché le attività di raccolta rallenteranno a dicembre – che in più è un mese "corto" per il commercio – alcuni temono possano sorgere problemi legati all'offerta. 

Per quanto riguarda il rottame dal segmento "short sea", l'HMS I/II 80:20 proveniente da Romania e Paesi balcanici si attesta a 475-480 $/t CFR Turchia. Dopo che la scorsa settimana un produttore di Iskenderun ha acquistato dell'HMS I/II 75:25 proveniente da Israele al prezzo di 455 $/t CIF, le nuove offerte si attestano a circa 470 $/t CIF. Si prevede un ulteriore rialzo dei prezzi di transazione.


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