Anche il mercato italiano del rottame sta cercando di valutare l'impatto del conflitto russo-ucraino. I prezzi locali sono aumentati leggermente nelle ultime due settimane, come previsto prima dello scoppio della guerra, sulla scia della buona domanda e degli aumenti di prezzo a livello globale. Più recentemente, la situazione è apparsa confusa a causa delle fermate produttive da parte di diverse acciaierie a fronte del caro energia e della carenza di forniture da Russia e Ucraina. Un commerciante alla fine della scorsa settimana ha sottolineato che il Gruppo Pittini ha fermato per due volte la produzione, mentre un altro produttore di acciai lunghi avrebbe effettuato uno stop nel weekend. «La tensione si avverte, ma è smorzata da alcune piccole fermate che a mio avviso sono più strumentali che di vera necessità», ha commentato la stessa fonte. In generale, sono previsti rialzi nei prossimi giorni, «soprattutto alla luce di quanto si sta registrando in Turchia, dove i prezzi all'import hanno superato i 600 $/t CFR per l'HMS I/II 80:20». Una fonte ha affermato che il mercato «a prescindere dalla guerra in Ucraina ha registrato l'andamento previsto. Ora le incognite sono l'energia e il conflitto in corso».
Qualità |
Prezzo (€/t) |
Torniture (E5) |
370-380 |
Demolizioni (E3) |
400-420 |
Frantumato (E40) |
470-480 |
Lamierino (E8) |
500-520 |
Prezzi reso acciaieria.