A seguito di una serie di sviluppi negativi - tra cui la recente cancellazione del dazio sulle importazioni di tondo in Turchia - le acciaierie turche non hanno alcuna fretta di effettuare nuovi acquisti di rottame. Le stesse acciaierie sono costrette a pagare prezzi più alti per acquistare elettrodi, mentre i prezzi degli acciai cinesi sono prevalentemente diminuiti dall'inizio di quest'anno. Pertanto, mentre a dicembre i produttori siderurgici turchi erano più che propensi ad acquistare rottame proveniente dall'estero, ora sembrano aver cambiato totalmente atteggiamento. Il prezzo dell'HMS I/II 80:20, che si attestava a 385 $/t agli inizi di gennaio, è sceso oggi al di sotto dei 370 $/t CFR Turchia proprio a causa della scarsa domanda turca. Intanto, si attestano a non più di 370 $/t anche le offerte relative a HMS I/II 80:20 proveniente dalla regione baltica, mentre i compratori turchi hanno un'idea di prezzo pari a 360-365 $/t CFR.
Intanto, in Europa, i fornitori hanno assistito ad un incremento dei costi a gennaio, a causas sia dell'aumento dei costi legati alla raccolta di rottame sia dell'apprezzamento dell'euro rispetto al dollaro. Queste circostanze fanno sì che i fornitori europei facciano ancora più fatica a soddisfare le aspettative dei clienti turchi. Ancora più distanti dalle aspettative turche si trovano le offerte statunitensi, pertanto rivolgersi ai fornitori della regione baltica sembra al momento l'unica opzione percorribile dai compratori di rottame del paese extra-UE.
A dissuadere le acciaierie turche dall'ordinare rottame dall'estero vi è soprattutto la mancata ripresa della domanda di tondo sul mercato interno, insieme ai tagli alla produzione causati dalla carenza di elettrodi e refrattari. Nel frattempo, molti fornitori di rottame, pur essendo pronti a chiudere vendite, sono restii a rendere pubbliche le proprie offerte.
Tutti questi fattori fanno sì che sul mercato internazionale del rottame si registri al momento calma piatta.