Dopo aver mantenuto un trend ribassista durante la scorsa settimana, i prezzi del minerale australiano con un contenuto di ferro pari al 62% sono calati di ulteriori 0,3 $/t ieri 26 marzo, aprendo la settimana corrente a quota 63,67-64,32 $/t CFR Cina.
La discesa dei prezzi si è interrotta brevemente a metà della scorsa settimana, ma è poi ripresa con forti diminuzioni dettate in buona parte dall'escalation delle tensioni commerciali tra USA e Cina. I timori di una guerra commerciale su scala globale e le forti dimizuoni dei prezzi dei future cinesi sull'acciaio hanno influito negativamente sulle quotazioni dell'acciaio e delle materie prime nel paese asiatico. Intanto, è cresciuto il pessimismo in quei paesi che speravano di essere esentati almeno temporaneamente dalle tariffe statunitensi sull'import; un "privilegio" che è stato concesso soltanto ai paesi dell'UE, al Brasile, Argentina, all'Australia, alla Corea del Sud, al Messico e al Canada, che non saranno colpiti da alcun dazio almeno fino al prossimo 1° maggio. Questi recenti sviluppi hanno contribuito a fare sì che i prezzi del minerale di ferro calassero in totale del 7,01% la scorsa settimana.
Se la domanda di acciaio non dovesse mostrare segni di miglioramento in Cina nemmeno nelle prossime due settimane, gli operatori locali saranno costretti a ridurre ulteriormente i prezzi, e le quotazioni del minerale di ferro continuerebbero a risentirne. Intanto, continueranno a pesare gli sviluppi nelle relazioni USA-Cina, poiché da questi dipenderà l'andamento dei contratti future sull'acciaio che, a loro volta, avranno un impatto sull'andamento dei prezzi del minerale ferroso.