I prezzi del minerale di ferro sono aumentati oggi 30 settembre grazie all'incremento degli acquisti verificatosi in Cina in vista delle festività della settimana tra il 1° e il 7 ottobre. Sia i prezzi dei fine ore con un contenuto di ferro pari al 62% sia quelli del fine con un tenore di ferro del 65% sono cresciuti di 1,8 $/t da venerdì scorso, raggiungendo rispettivamente 93,2 $/t e 100 $/t CFR Cina.
L'aumento dei prezzi spot è stato supportato anche dal rialzo delle quotazioni dei future. L'iron ore presso il Dalian Commodity Exchange è rincarato di 16 RMB/t (2,2 $/t) raggiungendo oggi i 655,5 RMB/t. Inoltre, il future sul tondo è salito di 36 RMB/t (5 $/t) sullo Shanghai Future Exchange.
Nel frattempo, il Dipartimento dell'industria e della scienza del governo australiano ha corretto in positivo le previsioni sui prezzi per il 2019. «Il prezzo previsto per il minerale di ferro nel 2019 è stato rivisto e si attesta in media a 83 $/t FOB - si legge nel report trimestrale del Dipartimento -. Ciò riflette i pieni effetti delle interruzioni dell'offerta - principalmente in Brasile - e la solida domanda cinese». Tuttavia, il principale fattore trainante dei prezzi sarà principalmente la domanda, poiché i volumi delle esportazioni dai principali fornitori (Australia e Brasile) non sono destinati a diminuire in modo brusco come invece era stato previsto in precedenza. Nel 2019, le esportazioni di minerale di ferro dall'Australia raggiungeranno gli 828 milioni di tonnellate, dato in calo di appena 7 milioni di tonnellate rispetto al 2018, mentre nel precedente report trimestrale il Dipartimento aveva previsto una riduzione di 21 milioni di tonnellate. Il Brasile esporterà 384 milioni di tonnellate di minerale di ferro, solo 4 milioni di tonnellate in meno rispetto allo scorso anno. In precedenza era stata stimata una riduzione di ben 20 milioni di tonnellate.